Categorici Gasparri e Brunetta: "La legge non si farà in autunno"
Lo Ius Soli "non verrà mai approvato. Li abbiamo battuti e li batteremo. Gentiloni è stato messo in ginocchio dall'opposizione intelligente di Forza Italia. E ora lo sconfiggeremo totalmente. Con i testi dello Ius Soli possono iniziare a fare i coriandoli per il prossimo carnevale. La legge non si farà in autunno, è impossibile che si faccia. Sarebbe stato un atto di follia. Lo abbiamo battuto con la nostra determinazione". Così Maurizio Gasparri è intervenuto questa mattina ai microfoni di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano. "Epilogo inevitabile – continua il senatore – per la legge sulla cittadinanza facile. Una legge folle e inaccettabile che grazie all'opposizione decisa e motivata di Forza Italia abbiamo indotto un Pd lacerato a rinviare a settembre. La nostra è stata una battaglia di responsabilità contro una legge sbagliata nel merito, portata avanti a fini demagogici in un momento drammatico causato dell'emergenza clandestini che questo governo e questa maggioranza non sono in grado di risolvere. Gli sbarchi continuano, l'Europa ci sbatte le porte in faccia e i sindaci d'Italia sono infuriati perché giustamente non sanno più come affrontare la situazione. Basta sbarchi. Basta immigrazione clandestina. Dopo aver affossato lo ius soli, che non vedrà mai la luce neanche in autunno, dobbiamo chiudere i porti e mettere al bando le Ong fiancheggiatrici dei trafficanti di persone. È il nostro obiettivo, l'unica strada per fermare l'auto invasione di Stato che i governi Renzi-Gentiloni hanno generato".
Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, sostiene "Siamo al contrordine compagni. Lo ius soli, che doveva aprire le porte del consenso del popolo di sinistra, non ci sarà più. Rinviato in autunno, e cioè all'anno di 'san mai'. Altra sconfitta per Renzi, altra sconfitta per il suo Partito democratico delle forzature, altra sconfitta per la sinistra delle chiacchiere, per la sinistra radical-chic".
"La linea Renzi-Orfini per la cittadinanza facile agli immigrati è risultata perdente. Se ne facciano una ragione, soprattutto Orfini: se c'è qualcuno che ha fatto una "indegna gazzarra razzista è proprio lui che con 15 milioni di italiani in condizione di povertà ritiene invece che la priorità del Paese sia lo ius soli", afferma Elvira Savino, capogruppo di Forza Italia in Commissione Politiche della Ue alla Camera. "Lo ius soli – aggiunge Savino – è sbagliato nel contenuto e nei tempi. Solo il Pd e la sinistra non hanno ancora capito che approvare quel provvedimento in questo momento storico, con migliaia e migliaia di immigrati che sbarcano quotidianamente sulle nostre coste, significherebbe dar loro un ulteriore incentivo a lasciare l'Africa per venire in Italia".
"Dopo settimane di gaffe e di esternazioni imbarazzanti, finalmente Renzi ne ha azzeccata una: l'ex premier sembra aver capito che la retorica dello Ius soli ha ormai esaurito la sua forza, e nelle scorse ore ha affermato di voler perseguire l'obiettivo dell'approvazione soltanto dopo un'attenta analisi dei 'numeri'. Che fosse un'iniziativa assurda e intempestiva lo avevamo già capito da tempo, e forse adesso se ne sono accorti anche in Parlamento: la verità è che si tratta di una legge demagogica e acchiappa-voti, un mero espediente elettorale che non porterebbe alcun beneficio. Anzi, lo Ius soli rappresenterebbe una pericolosa calamita per tutti gli irregolari, per i cosiddetti 'migranti economici', e uno dei suoi effetti più immediati sarebbe un aumento immediato degli sbarchi. Continueremo a opporci fermamente a questa legge: le priorità del Paese sono altre". Così in una nota Stefano Maullu di Forza Italia.
"Sono contento dello slittamento a data da destinarsi della legge sullo Ius soli ma non dobbiamo abbassare la guardia, perché abbiamo vinto una battaglia importante ma non la guerra, per cui prepariamoci per un autunno caldo". Lo afferma il senatore Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e responsabile organizzazione e territorio della Lega Nord. "Ma oggi ci godiamo questa vittoria – continua – ed è giusto allora dare a Cesare quel che è di Cesare, perché se c'è qualcuno a cui va attribuito il merito di aver fermato questo sciagurato provvedimento quello è il sottoscritto, Roberto Calderoli". "Sono stato io a fermarlo, anche a costo di essere continuamente insultato, dileggiato, persino minacciato, per la mia azione di sabotatore prima nella commissione Affari Costituzionali, dove peraltro sono l'unico esponente della Lega, dove con i miei giochini ed emendamenti li ho tenuti fermi per due anni, costringendoli ad andare in Aula senza relatore, e poi in Aula dove, ancora una volta, con i miei 50mila emendamenti, li ho inchiodati – continua Calderoli – Per cui me lo dico da solo: grazie Calderoli per aver bloccato lo ius soli!".
"Prima Papa Bergoglio, poi la Cei e ora anche il vescovo di Ferrara: è inaccettabile l'ingerenza che la Chiesa tenta di esercitare sulla politica italiana, quando si parla di Ius soli. Con lo stop alla cittadinanza facile, per una volta, nel nostro Paese, ha vinto un concetto identitario dello Stato. A soccombere è stata quella visione terzomondista che ha aperto le porte all'invasione e che non può, e non deve, appartenere alle istituzioni. Ora, il principio di laicità, venga rispettato". Così Alan Fabbri, capogruppo della Lega Nord in Regione Emilia Romagna, interviene dopo le parole dell'arcivescovo di Ferrara, Gian Carlo Perego, che in un'intervista si è detto "deluso" dal rinvio della discussione sullo Ius soli, annunciata dal presidente del consiglio Gentiloni. "Lo stop a questa legge completamente sbagliata è una grande vittoria della Lega Nord", continua Fabbri. "Il governo è stato costretto a fare marcia indietro perché al voto si sarebbe trovato, ancora una volta, senza maggioranza. Si tratta dell'ennesima conferma dell'urgenza di andare ad elezioni per dare all'Italia un governo eletto e pronto ad affrontare tutte le emergenze che realmente toccano i cittadini, compresa una gestione seria dell'immigrazione", dice. Lo Ius Soli, invece, "non è una priorità" e monsignor Perego, che fino a poche settimane fa era, tra l'altro, direttore della Fondazione Migrantes "dovrebbe sapere bene che già oggi, grazie alle norme vigenti, i figli degli immigrati regolari possono acquisire la cittadinanza e che, solo nel 2016, ben 70.000 giovani sono diventati cittadini italiani, al compimento della maggiore età", conclude il capogruppo.
"Abbiamo appreso che il presidente del Consiglio ha deciso di rinviare la discussione sullo Ius Soli a settembre. Significa che avremo più tempo in estate per abolire i vitalizi". Così il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio in conferenza stampa.
Dalla parte del governo resta l'Udc, cher tramite De Poli, il vicesegretario vicario, fa sapere: "La scelta da parte del Governo di rinviare il tema dello ius soli è certamente di buon senso. L'Italia ha altre priorità da affrontare a partire dalla disoccupazione, dall'emergenza migranti e dal rilancio degli investimenti per far ripartire la nostra economia".
Preoccupazione, invece, da parte della Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, "Speriamo che come ha detto ieri il Presidente del Consiglio, Gentiloni, si tratti davvero solo di un rinvio e non di una resa incondizionata a tutti coloro che si oppongono al riconoscimento dello 'ius soli' con critiche strumentali e paure immotivate. È evidente che il futuro di migliaia di bambini nati e cresciuti in Italia che parlano la nostra lingua, frequentano le nostre scuole accanto ai nostri figli, è diventato terreno di pura speculazione elettorale. È assolutamente inconcepibile legare il tema spinoso degli sbarchi e dell'accoglienza, che va affrontato politicamente in chiave europea, al riconoscimento di un diritto giusto e sacrosanto. Approvare la legge sullo 'ius soli' è un gesto di democrazia, di civiltà e di giustizia sociale. Non possiamo più permettere che la vita di ragazzi a tutti gli effetti italiani sia legata ad un permesso di soggiorno ed al rischio di un foglio di via. Questo è il vero pastrocchio. Un paese civile come l' Italia, che ha una Costituzione tra le più moderne ed attuali del mondo, non può consentire che lì dove l'integrazione ha superato ogni diversità, sia la politica ad alzare nuove barriere". "Speriamo che come ha detto ieri il presidente del Consiglio, Gentiloni, si tratti davvero solo di un rinvio e non di una resa incondizionata a tutti coloro che si oppongono al riconoscimento dello 'ius soli' con critiche strumentali e paure immotivate". E' quanto dichiara la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, sulla vicenda 'ius soli'. "E' evidente – prosegue Furlan – che il futuro di migliaia di bambini nati e cresciuti in Italia che parlano la nostra lingua, frequentano le nostre scuole accanto ai nostri figli, è diventato terreno di pura speculazione elettorale. E' assolutamente inconcepibile legare il tema spinoso degli sbarchi e dell'accoglienza, che va affrontato politicamente in chiave europea, al riconoscimento di un diritto giusto e sacrosanto. Approvare la legge sullo 'ius soli' è un gesto di democrazia, di civiltà e di giustizia sociale. Non possiamo più permettere che la vita di ragazzi a tutti gli effetti italiani sia legata ad un permesso di soggiorno ed al rischio di un foglio di via. "Questo è il vero pastrocchio. Un paese civile come l' Italia, che ha una Costituzione tra le più moderne ed attuali del mondo, non può consentire che lì dove l'integrazione ha superato ogni diversità, sia la politica ad alzare nuove barriere", conclude la leader sindacale.
"Sono molto deluso per il rinvio dello Ius soli. Temo che non se ne farà niente in questa legislatura". Lo afferma il senatore del Pd Vannino Chiti. "Insieme al testamento biologico, alla legge elettorale e a quella di Bilancio, era uno dei cardini che qualificava questi ultimi mesi. Ci siamo dovuti piegare al ricatto degli alleati di centrodestra. Più in generale, tutta la destra italiana, da Alfano a Costa, da Quagliariello a Romani, tutti uniti nello sbandierare a parole il primato della persona e della dignità della vita, ma concentrati sul rifiutare la cittadinanza a ragazzi che da cinque anni frequentano le nostre scuole, figli di genitori da lungo tempo legalmente residenti in Italia". "Essere soddisfatti di questo risultato di inciviltà è una vergogna. – continua Chiti – Cinque Stelle, Lega e parte della destra lo hanno perseguito con l'astensionismo; Alternativa Popolare rifiutando il voto di fiducia e minacciando la crisi su una legge che alla Camera aveva votato. Se vogliamo assumere impostazioni più rigorose sugli arrivi dei migranti, chiedendo all'Unione Europea di fare la sua parte, abbiamo il dovere di riconoscere diritti fondamentali. Sono aspetti per noi inseparabili, due facce della stessa medaglia. Lasciamo a Lega, Cinque Stelle e destra la scelta di una società dell'apartheid. Non è né potrà mai essere la nostra. Ne discendono due lezioni", conclude Chiti. "L'assoluta impraticabilità dopo il voto, stando ai contenuti e non a marchingegni di potere, di alleanze con la destra; l'esistenza di un'egemonia della Lega sulla destra italiana".
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