Renzi e la “cacciata” di Letta: Fu la minoranza Pd a chiederlo

Continua la presentazione "a spot" del libro del segretario Pd. Ed escono nuovi particolari: "Fu Speranza a venirmi a chiedere di prendere in mano la situazione

Giornata all'insegna di "Avanti" per Matteo Renzi. Il segretario del Pd, approfitta della presentazione del suo libro dal titolo che ricorda la testata dell'organo del Psi, per togliersi altri sassolini dalle scarpe. In prima mattinata, la polemica con D'Alema sull'antiberlusconismo di "Baffino" e sullla vicenda dell'accordo tra D'Alema e Berlusconi per mandare Giuliano Amato al Quirinale; più tardi, al "Maxxi", la presentazione vera e propria del volume, con un'altra storia del recente passato sulla quale Renzi fornisce nel libro la sua versione: "Il giorno dopo il netto successo ai gazebo sarà la minoranza interna – primo fra tutti l'allora capogruppo Roberto Speranza – a propormi di prendere in mano il timone. 'Matteo così non andiamo da nessuna parte. Hai vinto le primarie, rilancia tu il Paese, andando a governare". Nel racconto del giorno dopo, il cambio alla guida del governo sarà raccontato come un'oscura manovra di palazzo. L'idea che si sia trattato di una coltellata alle spalle è una fake news alimentata da un nutrito club di editorialisti monotoni", E ancora: "Le ricostruzioni mettono in scena un golpe in piena regola, come se Letta fosse stato usurpato di chissà quale investitura democratica o popolare quando invece la sua designazione nel 2013 non era stata decisa da alcun organismo di partito o voto popolare: l'unica volta in cui Enrico si era candidato alle primarie nel2007 aveva raccolto la miseria dell'11% di voti. Più o meno la stessa percentuale di Civati qualche anno più tardi",

Dal libro alla politica di questi giorni, il passo è breve. E si torna a parlare di migranti, ius soli e questioni economiche. Sui migranti, Renzi la vede così: "Ribadisco 'l'aiutiamoli a casa loro' ma è una parte di una proposta di cui fanno parte lo ius soli, l'investimento nelle periferie, il ruolo dell'Europa e il numero chiuso di migranti che possiamo ospitare". Sulle banche c'è il sostegno, ma anche un piccola presa di distanza dall'operato del governo Gentiloni: "Pieno sostegno al governo sulle banche venete. Sul capitolo banche forse avremmo dovuto fare qualche cosa di diverso, costruendo un team ad hoc sulle banche appena arrivati al governo".

"E ancora, sul fiscal compact: Il Fiscal compact non aiuta l'Europa a crescere. Noi del Pd siamo contrari all'inserimento del Fiscal compact nei trattati".