"Non so come evolverà quel percorso. Sulla stessa legge elettorale hanno opinioni diverse. Io credo fermamente che non ci sia centrosinistra senza il Partito democratico". Così il vicesegretario del Pd e ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, intervistato dal Corriere dalle Sera, sulla proposta dell'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che ha lanciato per luglio un'assemblea nazionale per dare vita a un nuovo soggetto politico. "Noi dobbiamo sviluppare fino in fondo la nostra natura di partito del centrosinistra perché questa è la nostra casa – rivendica il vicesegretario dem -. Personalmente ripartirei da Adriano Olivetti e dalla sua ambizione perché l'Italia fosse il Paese della via nuova tra stato e mercato. Tanto più oggi dopo l'esperienza liberista e la crisi economica il confronto". "Il Pd è figlio dell'Ulivo e questo cordone ombelicale non lo taglierà nessuno. La nostra radice è ulivista", ricorda Martina.
Una deriva centrista del Pd, per il ministro dell'Agricoltura, "non esiste, con qualsiasi legge elettorale la nostra prospettiva è e rimane il centrosinistra. Nè si può far finta di non vedere che lo scenario politico è mutato dopo la sconfitta del referendum costituzionale. Anche la legge elettorale è figlia del risultato del 4 dicembre. Senza dimenticare che – in un sistema tripolare – nemmeno il maggioritario può garantire la stabilità". E sull'ipotesi di un governo di larghe intese, Martina sottolinea che "ci candideremo a guidare il Paese con un progetto chiaramente alternativo alla destra e ai Cinquestelle. Non penso, come ha sostenuto Andrea Orlando, che il proporzionale faccia sparire la parola centrosinistra. Mentre concordo con lui quando dice che è necessario un programma a carattere fortemente sociale. Su questo lavoreremo insieme con grande determinazione. E più larga sarà l'intesa sulla legge elettorale, più chiara dovrà essere la competizione in campagna elettorale. La differenza la faranno i contenuti".