Fratoianni: Il referendum chiesto da milioni di italiani dovere essere oggi

"Oggi 28 maggio si sarebbe dovuto tenere un referendum richiesto da milioni di italiani. Il referendum non c'è, in compenso ritornano i voucher, moderno strumento di sfruttamento". Non va giù a Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana, l'esito della battaglia sui voucher. E non è il solo. "La scelta del Pd – dice – supportata dalle destre sue alleate, di reintrodurli è una scelta eversiva ed incostituzionale". La posizione infatti è la stessa della segretaria della Cgil Susanna Camusso, che attacca: "Per la prima volta nella storia repubblicana si assiste alla sottrazione ai cittadini di uno strumento previsto dalla Costituzione. Più di tre milioni di cittadini avevano firmato per un referendum che poi è saltato perché le norme su cui era stato chiesto sono state abrogate. Ma ora quelle stesse regole sono riemerse. Questo è un vulnus democratico, uno schiaffo ai cittadini".

"Faremo appello a Mattarella – anticipa – qui c'è stata una violazione della Costituzione e il presidente è il garante della Carta", dice annunciando una petizione a difesa della democrazia e l'organizzazione il 17 giugno di una manifestazione a Roma.

Anche dagli ex Pd di Mdp arrivano stoccate e intenzioni bellicose: "Dopo che in commissione Bilancio hanno cambiato il nome dei voucher e li hanno fatti rientrare dalla finestra non si può chiedere a Mpd di votare la fiducia sulla manovra", annuncia Eleonora Cimbro.

Un asse, quello tra Mpd e Camusso, che a qualcuno pare persino sospetto. Ma non ci sta la segretaria Cgil ai retroscena di chi lo legge in vista di una candidatura alle prossime elezioni: "Ho letto questa cosa – dice – che considero molto sgradevole. Mi colpisce e mi produce tristezza il fatto che si trasformi tutto ciò che si fa in un'azione di rappresentanza collettiva in meri obiettivi personali. Non solo non ci sono gli obiettivi personali ma rimangono scelte che si compiono in ragione di una funzione di rappresentanza".

Se la ride il segretario della Lega, Matteo Salvini: "Far cadere il governo sui voucher? Sono beghe interne alla sinistra, per me va bene. Se cade questo governo che litiga su tutto, per gli italiani è solo una bella notizia", dice.

Mentre la segretaria della Cisl prende le distanze: "In Italia ogni volta che la politica interviene sulla materia del lavoro senza confrontarsi adeguatamente con le parti sociali, tutto diventa un pasticcio ideologico. Con i voucher ci siamo caduti in pieno".
 

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