Arriva via libera ai nuovi voucher e la maggioranza si spacca

Prevista l'introduzione di un libretto famiglia per i lavoretti domestici

Il caso voucher spacca la maggioranza. Non bastano le parole del governo, con la ministra ai rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro che ribadisce che "i voucher sono stati cancellati dal governo e non torneranno". Il tentativo di mediazione in commissione Bilancio fallisce, e dopo la giornata ad altissima tensione di ieri il momento del voto sull'emendamento che prevede l'istituzione del libretto famiglia e di un nuovo contratto di prestazione occasionale per le microimprese certifica equilibri diversi, proprio mentre in altre stanze di Montecitorio si lavora sulla legge elettorale. Se il malumore della minoranza del Pd si concretizza nell'ala orlandiana del partito, rappresentata da Carlo Dell'Aringa, Sussanna Cenni e Antonio Misiani, che non partecipa al voto, Mdp ribadisce il suo no e abbandona i lavori. A favore invece arrivano Forza Italia, Lega, Ap e Scelta Civica.

"La scelta di far passare questo emendamento incrina in maniera fortissima e forse definitiva il nostro rapporto con questa maggioranza e forse con il governo – dice Arturo Scotto -. Abbandoniamo i lavori della commissione, non voteremo il mandato al relatore e ci batteremo per cambiare il testo. Non c'è più un vincolo automatico di maggioranza, perché il nostro vincolo è con chi domani avrebbe votato al referendum". Che parla di "discussione influenzata fortemente da i capricci di chi ha deciso di mettere una gigantesca mina sull'esito di questa legislatura e delinea scenari politici di larghe intese". "Non voteremo la fiducia – spiega il capogruppo a Montecitorio Francesco Laforgia – e il Pd dovrà spiegare a milioni di Italiani le ragioni di una scelta irresponsabile" e il perché "ha deciso di sabotare questa legislatura".

A caldo risponde il capogruppo Dem Ettore Rosato, secondo cui la maggioranza non è a rischio: "Prendiamo atto che c'è una situazione di questo tipo, valuteremo quello che succederà nei passaggi successivi e speriamo che al Senato Mdp manterrà fede agli impegni presi". E alla domanda se si aprirà alle larghe intese risponde: "Assolutamente no, c'è la Costituzione che prevede cosa succede nel caso non ci siano i numeri". Poi attacca Mdp: "E' nata dicendo che doveva sostenere in maniera più forte questo governo, poi il 40% delle volte ha votato contro. Stanno continuando semplicemente a fare quello che volevano fare, destabilizzare questa maggioranza, puntare a fare piccola quota di proporzionale per tornare qui la prossima legislatura". Ribatte Laforgia: "Il gioco del cerino non funziona più. Il Pd ha deciso di recitare il 'de profundis' al Governo per assecondare il desiderio di Renzi di andare al voto".