"Oggi portiamo in tribunale l'Italia che non sopportiamo più. Non è solo una questione di Renzi, di Partito Democratico, qui è un modello culturale che c'è, che ci sta asfissiando, e che dobbiamo fermare prima che sia troppo tardi. noi oggi questo sistema che chiamiamo 'Renzopoli' lo portiamo in tribunale con questo esposto, un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e di Napoli, in cui chiediamo di fare chiarezza sul fatto che questo salvataggio dell'Unità possa configurare reati come corruzione, turbativa d'asta, traffico di influenze. Questo lo decideranno i magistrati, ma il nostro dovere è denunciare questo scandaloso modo di amministrare l'Italia per interessi personali". Lo scrive sul blog di Beppe Grillo il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (M5S). Di Maio lo aveva annunciato già ieri sul suo profilo Facebook, oggi sul blog allega l'esposto ricevuto il 18 aprile dalla procura di Napoli. L'atto è indirizzato alle procure di Napoli e Roma e al presidente dell'Anac e chiama in causa il salvataggio del quotidiano del Pd L'Unità, facendo riferimento alla puntata della trasmissione di Rai3 Report.
Di Maio propone poi un parallelismo: "25 anni fa nell'Italia di Tangentopoli esistevano le mazzette: pagavi la mazzetta e ottenevi l'appalto pubblico. Poi, dopo le tante inchieste, il sistema è diventato molto più complesso, e ce lo ha spiegato proprio Report una settimana fa con la vicenda del salvataggio dell'Unità". "Renzi non potrà più parlare di onestà finché lui e il suo partito non avranno chiarito il caso del salvataggio dell'Unità. Lo voglio ripetere: il Partito Democratico doveva salvare il proprio giornale, l'Unità, che vende meno di una copia per comune italiano, vende meno copie degli eletti del Pd, e quindi è un progetto in perdita. La Pessina Costruzioni decide di entrare nel giornale e rimetterci soldi, ci rimette centinaia di migliaia di euro, perché non sta in piedi. Qual è l'interesse di un'azienda che già stava perdendo utili nel fare un'operazione così ad alto rischio a perdere?", si domanda il pentastellato.