Caso Unar, si dimette il direttore Francesco Spano

Accusato di aver finanziato club di prostituzione gay

Il direttore dell'Unar, Francesco Spano, a quanto si apprende, si è dimesso dal suo incarico, dopo lo scandalo suscitato dal servizio de 'Le iene' sui fondi erogati dalla presidenza del Consiglio ad alcune associazioni culturali. Il direttore aveva incontrato nel pomeriggio il sottosegretario Maria Elena Boschi.

Il comunicato di Palazzo Chigi: "Il direttore generale dell'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, Francesco Spano, ricevuto nel pomeriggio a Palazzo Chigi dalla sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, ha rassegnato le dimissioni dal proprio incarico. Le dimissioni vogliono essere un segno di rispetto al ruolo e al lavoro che ha svolto e continua a svolgere l'Unar, istituito con il decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215, in recepimento alla direttiva comunitaria n. 2000/43 CE contro ogni forma di discriminazione". 

ESPOSTO CODACONS.  Il Codacons ha presentato questa mattina un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Roma, in cui si chiede di aprire un'indagine sull'utilizzo dei fondi pubblici da parte dell'Unar, l'Ufficio di Palazzo Chigi contro le discriminazioni razziali, oggetto di un servizio delle 'Iene' trasmesso ieri sera su Italia 1. "Nel mirino della trasmissione televisiva – si legge nell'esposto del Codacons – sarebbe finito un finanziamento da 55mila euro rilasciato a un'associazione dietro la quale, da quanto emerge dal servizio televisivo, sarebbe occultato il business del sesso a pagamento. Difficile immaginare che 'azioni positive' di questo genere possano includere, in qualsivoglia misura, attivita' che includano la prostituzione".

"Le Iene, telecamere nascoste al seguito, si sarebbero infiltrate all'interno delle serate organizzate dall'associazione documentando incontri hard e offerte di prestazioni sessuali a pagamento in alcuni circoli. Con che criteri l'Unar sceglie le associazioni da accreditare e finanziare con migliaia di euro?". Di qui la richiesta del Codacons a Procura e Corte dei Conti: "se il servizio delle Iene trovasse rispondenza alla realta', si solleverebbero dubbi non solo sullo spreco di denaro pubblico ma sull'illecito utilizzo dello stesso e dunque sul grave danno alla P.A. e a tutta la collettivita', oltre a gettare una luce inquietante su tutta l'azione dell'Unar, ritenendosi pertanto indispensabile, necessario e doveroso che le autorita' adite svolgano tutte le indagini volte a stabilire come siano stati assegnati i finanziamenti, sulla base di quali criteri e come siano stati effettivamente investiti".