Il vicesegretario Pd Guerini replica: "No a forzature"
"Se Renzi forza, rifiutando il Congresso e una qualunque altra forma di confronto e di contendibilità della linea politica e della leadership per andare al voto, è finito il Pd. E non nasce la cosa 3 di D'Alema, di Bersani o di altri, ma un soggetto ulivista, largo plurale, democratico". Parola dell'ex segretario Pd Pier Luigi Bersani in un'intervista all'Huffington Post.
"In quel caso estremo non si aspettino, lo dico agli osservatori, che semplicemente avvenga qualcosa che assomigli a una rottura tra Margherita e Ds – aggiunge Bersani – Otto anni non son passati invano e l'idea del Pd risorgerebbe dalla ceneri, perché è una idea buona".
"Un Pd a servizio di un'area larga, ulivista, plurale, può essere tradito: ma viene fuori da un'altra parte. Potrebbe nascere un soggetto largo, in grado di interpretare quel pezzo di popolo che ha lasciato il Pd e la fase nuova che si è aperta". In ogni caso, insiste, è Renzi che se tira dritto fa la scissione. "Io lavoro per evitarla".
Sul punto interviene il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini, che, rivolgendosi a Bersani, dice: "Io credo che non si debba procedere a nessun tipo di forzatura, né da una parte né dall'altra. Il Pd ha dato una indicazione per arrivare rapidamente ad avere una legge elettorale e i tempi del Congresso sono quelli stabiliti dallo Statuto".
LEGGE ELETTORALE. Sul capitolo legge elettorale, Bersani afferma: "Vanno tolti i capilista bloccati che portano a una Camera formata per il 70 per cento di nominati. E considero una provocazione allargare al Senato questo scempio. Possiamo discutere o no? E per favore: evitiamo le volgarità dei discorsi sulle seggiole. Io, Speranza, altri abbiamo dimostrato che noi ai posti semmai rinunciamo, in nome delle battaglie sui principi. È offensivo dire che vuole posti chi sta dicendo che bisogna abolire l'aberrazione dei nominati. ". La legge venuta fuori dalla Consulta, aggiunge, "garantisce l'ingovernabilità. Rende necessario un accordo con Berlusconi e neanche basta".
GOVERNO GENTILONI. "Il governo deve governare o no? Io dico di sì, senza darsi tante traiettorie: mettere in sicurezza alcune cose a cominciare dalle banche, correggere qualcosa degli errori fatti, ad esempio sul lavoro e sui voucher. Lo chiedo al presidente del Consiglio. Vuole governare Gentiloni? Ricordiamoci tutti che un presidente del Consiglio giura sulla Costituzione, non facciamo vedere un autolicenziamento in streaming alla direzione del Pd", dichiara l'ex segretario Pd.
VITALIZI. Poi la replica a Renzi sul tema dei vitalizi. "E' inaccettabile la frase 'Chi non vuole il voto lo fa per arrivare al vitalizio'. Ci può star tutto nella vita, comprese le diverse opinioni, però se buttiamo anche a mare la dignità del Parlamento non si capisce dove andiamo. Non può insultare il Parlamento".
"I vitalizi non ci sono più dal 2012 e ci sono qui dentro deputati 30enni che non sono qui ad aspettare i 65 anni per avere qualche euro di contributi – aggiunge Bersani – Non so se siano bersaniani o renziani: oggi ne ho visto qualcuno che piangeva. Gente onesta, perbene, che fa la politica perché ci crede. Perché non si vive di solo pane. Il rispetto conta".
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