Legge elettorale e congresso: sono questi i temi che animano il dibattito interno al Partito democratico. Nella giornata di oggi dovrebbero esserci più incontri al Nazareno per sondare il terreno, anche se sembra ancora lontana la road map degli appuntamenti con gli altri gruppi politici per discutere della proposta del Pd sul Mattarellum. "Le riunioni si fanno se c'è la volontà da parte di entrambi – è il ragionamento in ambienti parlamentari – ma per ora non sembra che altri partiti abbiano dato la loro disponibilità". Anche il segretario Matteo Renzi sarebbe atteso a Roma in giornata. Ma mentre la minoranza sembra sempre più occupata dal problema del congresso anticipato e del voto, Renzi ricompare sul blog e nella sua enews per annunciare che "sente molto lontani" i temi di quando si andrà alle urne e con quale candidato.
"Perché la tempistica delle elezioni o i collegi della legge elettorale interessano chi vuole rientrare in Parlamento. I problemi reali di tutti i giorni – è il ragionamento del segretario Pd – interessano alle donne e agli uomini di buona volontà. E io voglio stare con gli italiani, non con gli addetti ai lavori". A distanza Massimo D'Alema, intervenendo in tv, ribadisce che senza un congresso "sarà Renzi che farà la scissione e imporrà la frattura" interna al Partito democratico. Stessa linea dichiarata ieri dal governatore della Puglia Michele Emiliano. Ma tra le righe della enews Renzi ribadisce la linea: "Nell'assemblea del 18 gennaio mi è stato chiesto di non fare il congresso straordinario ma di rispettare la tempistica e le regole dello Statuto. Perché se uno fa parte di una comunità deve rispettarne le regole, no?". La minoranza del partito è servita.
Se Renzi non parla, lo fa al suo posto il presidente del partito Matteo Orfini che in merito alla legge elettorale sottolinea: "Noi vogliamo accelerare, l'abbiamo dichiarato, vogliamo dare seguito all'invito del presidente della Repubblica e chiederemo alle altre forze politiche di discuterne". L'ex delfino di D'Alema richiama poi lo Statuto del partito per sostenere che il congresso Pd non si può celebrare prima di giugno. "Noi – spiega – possiamo convocarlo sei mesi prima della naturale scadenza, che è dicembre, quindi al massimo lo si potrebbe convocare per giugno. Prima il nostro statuto lo vieta".
E sulle ipotesi di divisioni interne al partito, avanzate da D'Alema ma negate da Roberto Speranza, Orfini: "La scissione sicuramente non fa bene alla sinistra, la storia della sinistra è piena di scissioni che non hanno quasi mai bene agli scissionisti". Se il Movimento 5 Stelle accusa i Dem attraverso Alessandro Di Battista di occuparsi esclusivamente dei "problemi interni e non di quelli dei cittadini", Matteo Renzi rilancia sul suo blog la battaglia al "fisco vampiro" e rilancia sull'abbassamento delle tasse. Il segretario vuole "rottamare dracula" e denuncia le scelte sbagliate di "alcuni nostri dirigenti del passato". "Si sono presentati quali campioni della lotta all'evasione attraverso un metodo assurdo – scrive sul blog – un fisco vampiro, controlli a tappeto, la logica della punizione prima di tutto". Una scelta che Renzi definisce "sbagliata e devastante". E promette meno tasse e più lotta all'evasione: "Se dopo le elezioni torneremo al Governo dovremo riprendere il ragionamento dall'Irpef e non solo da quella". La campagna elettorale è cominciata.