"In un Paese libero vanno preservate le autonomie di tutti, della magistratura, della politica e della stampa. Sono i principi della nostra Costituzione a ricordarcelo". Così il presidente del Csm Giovanni Legnini in un'intervista a La Repubblica. "Valuto positivamente il fatto che ormai tutte le forze politiche siano orientate a decidere in autonomia e senza automatismi le conseguenze di un'iscrizione al registro degli indagati o di un'informazione di garanzia. Fa bene alla politica, alla giustizia e alla democrazia. Naturalmente esulo da considerazioni politiche, ma in generale penso che non sia positivo prendersela con i giornali e i mezzi d'informazione", ha aggiunto.
Secondo Legnini "il superamento dell'automatismo 'avviso di garanzia uguale dimissioni', che da anni ha interessato il dibattito pubblico, fa bene ai partiti perché li aiuta a riappropriarsi di una delle loro principali funzioni, quella di meglio selezionare la classe dirigente e allontanare coloro che si siano resi responsabili di fatti incompatibili con l'esercizio di funzioni pubbliche. Ciò non può significare un'attenuazione della tensione etica e morale che deve animare l'impegno politico, ma al contrario può accrescere la responsabilità dei partiti nel regolamentare sempre più in autonomia il rapporto con i loro dirigenti ed eletti".
"Penso che il nostro ordinamento contenga tutti gli strumenti di garanzia del rispetto della verità delle notizie sui tradizionali mezzi di comunicazione. Dalle querele per diffamazione, alla richiesta di risarcimento danni, al diritto alla rettifica. Penso anche che un più scrupoloso rispetto del codice deontologico di voi giornalisti migliorerebbe la qualità dell'informazione", ha aggiunto. Sul tema del web Legnini è netto: "Mi riconosco pienamente nelle parole del presidente Mattarella. Internet è una grande rivoluzione democratica e va preservata e difesa da chi ha interesse a creare confusione tra verità e falso. Condivido le preoccupazioni di Orlando e Pitruzzella. Poiché non possiamo prendercela con il mezzo ma con i falsificatori di notizie, a rimuoverle o ci pensano i social o un'autorità indipendente. O non ci pensa nessuno, ma in quel caso a indebolirsi gravemente sarà questo irrinunciabile strumento democratico".