Per quanto riguarda i destinatari, il ministro ha sottolineato che i dati Istat parlano di "un milione e 600 mila famiglie in povertà assoluta"
Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina scende in campo per l'assegno di inclusione alle famiglie sotto i 3mila euro. "C'è un miliardo, va sbloccato in poche settimane", ha detto il ministro intervistato da Repubblica. A beneficiare di un aiuto mensile, fino a 400 euro, sono le famiglie italiane che l'Istat ha certificato come nuovi poveri. Esiste un budget per quel che si preannuncia come il provvedimento più popolare del governo Gentiloni. A spingere la misura è soprattutto Martina, che non esclude il ricorso al decreto d'urgenza: "Per me è lo strumento migliore per renderla operativa nel giro di poche settimane".
"Noi dobbiamo rispondere all'appello lanciato giorni fa da 'Alleanza contro la povertà', l'associazione che raggruppa 35 organizzazioni con cui abbiamo lavorato in questi anni – ha aggiunto Martina -. Dobbiamo concretizzare in tempi rapidi il reddito di inclusione per svoltare con gli strumenti di contrasto alla povertà, in sostegno di famiglie e persone in grave difficoltà economiche. Un gran lavoro è stato fatto dal governo Renzi: con la legge di stabilità 2016 abbiamo definito un fondo da 1 miliardo 150 milioni. Adesso quel lavoro deve dare i suoi frutti".
Per quanto riguarda i destinatari, il ministro ha sottolineato che i dati Istat parlano di "un milione e 600 mila famiglie, ovvero 4,5 milioni di persone hanno varcato la soglia della povertà assoluta, un minore su tre è a rischio. Ecco, loro devono essere la priorità. Parliamo di famiglie con reddito Isee sotto i tremila euro". Spiegando di cosa si tratta, Martina ha precisato che "si tratterà di un sostegno sostegno finanziario non assistenziale, che dovrà rispettare determinati criteri e che coinvolgerà nella prima fase famiglie con minori. Per ampliare poi il bacino con l'aumento delle risorse. In questi anni la sperimentazione del Sia (Sostegno per l'inclusione attiva) è stato un passo importante in alcune città".
"È un provvedimento atteso da parecchio tempo – ha aggiunto il ministro -. Per la prima volta abbiamo risorse strutturali per finanziare un intervento come questo, siamo l'unico Paese in Europa a non avere uno strumento di contrasto universale alla povertà. Si colma piuttosto una lacuna". Il ministro è d'accordo "sulla necessità che si faccia presto" e "personalmente sono per un provvedimento di urgenza, proporrò che si prenda in considerazione il ricorso al decreto".
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