Nel discorso di fine anno: "Le parole chiave sono lavoro, sud e giovani"
"Il governo nasce dopo il referendum. Quel risultato non si cancella e lo abbiamo ben presente ma non si deve cancellare neanche il lavoro che ha svolto l'Esecutivo di cui anche io ho fatto parte (quello presieduto da Matteo Renzi, ndr). Relegarlo nell'oblio sarebbe dal punto di vista politico e dell'informazione un errore". Queste le parole del premier Paolo Gentiloni nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno.
"La rivendicazione di continuità non è un puntiglio, ma completamento delle riforme è un'esigenza del Paese", ha aggiunto il premier che ha sottolineato le parole chiave del suo mandato: "Lavoro, sud e giovani".
Sui voucher "bisogna correggere e cambiare e lo faremo in tempi rapidi" ma non sono un "virus che semina lavoro nero nella nostra società perché nascono esattamente all'opposto ovvero come tentativo di rispondere al lavoro nero". Per Gentiloni è in corso una revisione per porre un freno "a questi abusi che rischiano di snaturare questo strumento". "Qualcosa di evidentemente sbagliato si è visto – spiega ancora – ma non possono essere trasformati nella madre di tutti i problemi e guai del nostro mercato del lavoro".
Sulle parole di Poletti sui giovani italiani all'estero, il premier ha dichiarato: "Un po' più di cautela sarebbe stata provvidenziale, non c'è dubbio". "Il ministro però – ha aggiunto – si è scusato. Cose ben più gravi abbiamo visto e sentito in questi anni".
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Gentiloni è intervenuto anche sul rapporto con Ala. "E' una situazione che non ha come titolo 'rottura con Ala', la decisione che ho preso è di confermare il perimetro della maggioranza che fin qui ha sostenuto il governo e di confermare l'invito, l'appello, a contributi di responsabilità su singole misure che possono venire da altre forze, a cominciare da Ala. Niente di nuovo, sarebbe stato diverso se il governo fosse nato differenziandosi da quello precedente in quella direzione ed è una decisione che non avrei condiviso". Il premier ha confermato: "Il perimetro della maggioranza resta quello che era e l'invito a condividere le responsabilità resta. Zanetti ha preso una decisione, non è una mia decisione, gli avrei proposto la conferma, ma la sua decisione merita rispetto".
In questo momento "Non sono in grado di fare un discorso serio sulla riduzione dell'Irpef". Secondo Gentiloni "il governo negli ultimi due o tre anni ha fatto riduzioni fiscali molte serie, quello sarebbe il giusto coronamento, verifichiamo le condizioni ma non diciamo a 15 giorni dal nostro insediamento cose impegnative che potrebbero non essere mantenute".
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