Alemanno: Ogni mio rapporto con Marra interrotto dal 2009

L'ex sindaco di Roma precisa: "Non era stato affatto un mio 'stretto collaboratore'"

L'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno si smarca dal caso che vede protagonista Raffaele Marra, con cui sostiene di aver interrotto i rapporti da almeno sette anni. "Ancora una volta quando emergono gravi addebiti nei confronti di Raffaele Marra si tenta l'operazione falsa e strumentale di utilizzare questo personaggio per stabilire un collegamento diretto fra la nostra amministrazione e quella del Movimento 5 Stelle. Come abbiamo già sottolineato in molte altre circostanze ricordo a tutti che i rapporti miei e della mia amministrazione con Raffaele Marra si sono interrotti completamente nel 2009, quando questo dirigente pubblico ha deciso di abbandonare il Comune di Roma non trovando nessuna soddisfazione nelle sue pretese di crescita di carriera". Lo dichiara in una nota Gianni Alemanno (Azione Nazionale).

"Prima di allora – aggiunge – Raffaele Marra non era stato affatto un mio 'stretto collaboratore' perché, in forza della sua qualifica di dirigente pubblico di ruolo, era a capo di uno dei diciotto dipartimenti del Comune di Roma, tra l'altro uno dei meno significativi per organico e risorse utilizzate. Successivamente a questo distacco Marra è stato dirigente presso la RAI e presso la Regione Lazio, da cui è tornato al Comune solo dopo la caduta della Giunta Polverini, non per scelta di qualcuno ma semplicemente perché era un dirigente di ruolo del Comune di Roma".

"Marra inoltre ha dichiarato di aver votato nel 2013 per il Sindaco Marino e dopo quel periodo si è avvicinato al Movimento 5 Stelle con cui ha collaborato strettamente anche quando questo era all'opposizione dell'amministrazione Marino. In sintesi non si può attribuire a me uno dei pochi dirigenti che furono allontanati appena un anno dopo il mio insediamento in Campidoglio perché giudicato inadeguato nel suo ruolo. Sarà la magistratura a valutare le sue responsabilità ma nel frattempo vanno rigettate tutte le strumentalizzazioni politiche e giornalistiche sui suoi rapporti", conclude Alemanno.