"Il Cnel non è la casa dei sindacati. E' la casa in cui si incontrano tutte le forze produttive di questo Paese: i datori di lavoro, gli imprenditori che vogliono investire i propri soldi, i rappresentanti dei lavoratori che ci spiegano come difendere i posti di lavoro, il terzo settore, i rappresentanti del volontariato e del non-profit, i professionisti, gli artigiani, tutti quelli che hanno voce in capitolo per portare avanti il sistema Paese". A parlare è il segretario generale del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, Franco Massi, dopo che la bocciatura del referendum ha evitato la prevista cancellazione dell'istituto. "Bisogna ragionare del nuovo ruolo del Cnel, ma sono convinto – ha aggiunto – che serva una attenzione sempre maggiore ai principali problemi del Paese che non consentono all'Italia di svilupparsi appieno". "Il Cnel, per chi ama navigare su Internet, è un acronimo che ha raggiunto l'apice delle citazioni in questo ultmo mese, il tanto vituperato Cnel", ha ironizzato Massi, "che il popolo italiano abbia voluto salvare o meno il Cnel non sta a me dirlo. Ma ha un rango costituzionale e se lo tiene ben stretto", che gli "conferisce una indipendenza" grazie alla quale può affrontare temi complessi e spinosi.