Quella sul referendum "è diventata una sfida largamente aberrante". Queste le parole del presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso della registrazione della nuova puntata di 'Porta a Porta'. "Sono convinto della necessità di questa riforma da 30 anni", sicuramente, sottolinea Napolitano, "non si fanno miracoli ma si fanno passi avanti".
"Io sono favorevole a questa riforma perché sono convinto che consentirà al paese di fare un grosso passo avanti. Questa riforma può dare potere e limpidezza di funzioni al parlamento. C'è garanzia di maggiore speditezza nel processo legislativo che è fondamentale", spiega.
"Se la nostra costituzione a questo punto non è la più bella del mondo? Concordo con qualsiasi aggettivazione ma solo sulla prima parte". Nella seconda, a dire di Napolitano ci sono "punti deboli gravi" fra i quali "questo pasticcio del bicameralismo paritario". Di questo "se ne accorsero già i deputati dell'assemblea costituente".
"Non ritengo affatto che fra gli obiettivi della riforma ci sia quello di tagliare il numero dei parlamentari, tagliare le poltrone – dice ancora – l'obiettivo della riforma è avere un Senato più snello e rappresentativo".
Sull'articolo del Financial Times, Napolitano dichiara: "I rischi di crisi finanziaria ci sono sempre e, in questa fase, possono anche accrescersi come conseguenza di eventi internazionali che conosciamo. Non vorremmo vedere elevarsi il famoso spread, dobbiamo stare molto attenti, comunque vada il referendum".
Poi la precisazione: "Non si vota pro o contro questo governo. Si vota quello che è scritto nella legge. L'occasione per giudicare Renzi ci sarà con le prossime elezioni che al momento si terranno nel 2018".
D'ALEMA: NAPOLITANO HA RAGIONE SUL CLIMA, NON SULLA RIFORMA. Massimo D'Alema, arrivando al Sermig di Torino per il dibattito sul referendum dal titolo 'Scelgo no, perché le grandi scelte si fanno insieme', commenta le parole di Naopolitano. "In parte condivido quando Napolitano, chiaramente prendendo le distanze dal premier, dice che questa non è una campagna contro i politici per tagliare le poltrone, bensì si tratta di riformare la Costituzione", ha detto ai cronisti.
"Nel merito ritengo che questa riforma non mantenga le promesse che fa, cioè quegli stessi principi che Napolitano enuncia non si ritrovano poi nella riforma sviluppati in modo convincente ed efficace", prosegue D'Alema. "Sono in disaccordo con lui nel giudizio di merito sulla riforma mentre condivido senza dubbio le sue preoccupazioni per il clima della campagna elettorale e purtroppo la principale responsabilità di questo clima ce l'ha il presidente del consiglio", aggiunge D'Alema.