Bonaccini a Bogotà: Emilia Romagna è regione d’eccellenza

Il governatore (presidente dell'Aiccre) è inrevenuto nel corso del V Congresso mondiale della Cglu

Stefano Bonaccini, Presidente dell'Aiccre (Associazione Italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa) e Governatore dell'Emilia-Romagna, è intervenuto oggi a Bogotà, nel corso del V Congresso mondiale della Cglu (United Cities and Local Governments), nella sessione che si è concentrata sui governi regionali. Le Regioni hanno ampliato il loro ruolo politico e istituzionale, grazie in particolare alle riforme dello Stato avvenute negli ultimi decenni (ad esempio, il decentramento e regionalizzazione) e sono attori chiave, per esempio, nella realizzazione della Nuova agenda urbana.

"Bisogna consumare meno suolo – ha esordito Bonaccini -. La nuova legge urbanistica denominata 'a consumo a saldo zero di suolo' che prevederà importanti riduzioni delle attuali previsioni urbanistiche dei Comuni, anacronistiche rispetto al nostro nuovo modello di sviluppo sostenibile. Ma renderemo la vita più semplice alle imprese che vogliono insediarsi in Emilia Romagna".

"Basta consumare suolo vergine – ha aggiunto il presidente dell'Aiccre – incentiveremo la rigenerazione urbana di aree già urbanizzate ma degradate o abbandonate e la riqualificazione degli edifici esistenti con sgravi fiscali e con risorse dirette a sostegno di progetti innovativi".

L'Emilia Romagna unirà il Piano Paesistico con quello territoriale. Nel Novembre 2015 la Regione ha aderito al Memorandum of Understanding – Under 2 MOU – che la impegna, entro il 2050, a ridurre le proprie emissioni climalteranti dall'80 al 90% rispetto al valore del 1990 oppure a mantenerle sotto le due tonnellate pro-capite. "Oggi – ha fatto sapere il governatore – siamo al lavoro per definireá la strategia di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico che anche in Emilia-Romagna ha manifestato i suoi effetti. Tra le azioni già messe in campo gli interventi strutturali e di manutenzione necessari a rendere il territorio più resiliente (da affiancare ad azioni di formazione e informazione per diffondere  cultura del rischio e di autoprotezione). Dal punto di vista strategico, fondamentale l'approvazione, per primi in Italia, a ottobre 2015, anticipando anche l'Europa, della legge su economia circolare che punta a fare dei rifiuti una risorsa per nuovi cicli produttivi. Una norma che si è tradotta nel primo Piano regionale dei rifiuti". Tra i suoi obiettivi per il 2020 ci sono la chiusura di tutte le discariche e riciclo al 70%, la raccolta differenziata al 73% e produzione pro-capite di rifiuti ridotta del 20-25% a 150 kg/abitante. Molto rilevanti, secondo il Presidente, sono le misure per la "promozione della mobilità sostenibile, con l'obiettivo di ridurre del 20% dei flussi di traffico privato in ambito urbano entro il 2020".

Nel solco di Cop 21, ha proseguito il governatore dell'Emilia-Romagna- "attenzione particolare è rivolta alla tutela della biodiversità con politiche integrate volte anche al riconoscimento dei servizi ecosistemici e alla tutela delle aree protette, perché la biodiversità è il marchio di qualità di un territorio, importante anche per la crescita sociale e economica (turismo, enogastronomia e agroalimentare, cultura). Con il nuovo piano energetico regionale, oltre 245 milioni di euro nei prossimi tre anni destinati alle nuove strategie energetiche dell'Emilia-Romagna, tra risorse europee, regionali e nazionali. Investimenti dedicati allo sviluppo di energie rinnovabili, al risparmio energetico, ai trasporti, alla formazione, alla ricerca e all'innovazione, al rafforzamento dell'economia verde".

Le competenze delle regioni spaziano dalla pianificazione territoriale allo sviluppo economico, dalle infrastrutture alla gestione ambientale, dalla salvaguardia dei diritti e dell'uguaglianza alla sanità, etc. áIl dibattito odierno si è concentrato: sul ruolo delle regioni nella governance multilivello; su come raggiungere un equilibrato sviluppo del territorio; come rafforzare la cooperazione tra ále aree urbane e rurali. Insieme al Presidente dell'Aiccre Bonaccini, amministratori regionali e rappresentanti di Associazioni di enti territoriali provenienti da ogni parte del mondo: Francia, Ecuador, Marocco, Sri Lanka, Sudafrica, Caraibi ed America Latina, Argentina, Norvegia, etc. Bonaccini, rappresentante degli enti locali e regionali italiani, è stato il primo dirigente dell'Aiccre relatore a un Congresso della Cglu.