Dopo una sofferta giornata politica, con lo scontro interno ai dem e l'apertura a modifiche sull'Italicum per tenere compatto il Pd, oggi Matteo Renzi è tornato all'attività di governo varando in Cdm il decreto per il terremoto nel centro Italia. Ma la bagarre tutta interna al Pd sul referendum continuna a tenere banco, con il segretario pronto a tutto pur di tenere unita la squadra.
Ma intanto qualcosa si muove: un disegno di legge costituzionale per la riduzione del numero dei parlamentari e la loro elezione a suffragio universale e diretto verra' presentato domani alle 16 presso la Residenza di Ripetta da un fronte trasversale di parlamentari, nel corso di un incontro pubblico sulle ragioni del No al referendum e sule proposte alternative per il dopo. L'iniziativa, promossa dalle fondazioni Italianieuropei e Magna Carta, sara' aperta dai rispettivi presidenti, Massimo D'Alema e Gaetano Quagliariello, e vedra' la partecipazione di costituzionalisti ed esponenti politici. Nel corso dell'evento – si legge sempre in una nota – si discutera' anche di altri aspetti del testo Renzi-Boschi, dal bicameralismo al procedimento legislativo, dal Titolo V al metodo della riforma, evidenziandone le criticita' ed esaminando possibili alternative.
BERSANI: SERVE L'ESERCITO PER MANDARMI VIA. "Invito tutti i commentatori a levarsi dalla testa la scissione. Per quel che riguarda me, a portarmi fuori dal mio partito ci può riuscire solo la Pinotti… con l'esercito". Così l'ex segretario Pd, Pierluigi Bersani, commentando l'esito della direzione del partito di ieri. "Tutti quanti hanno un minimo di responsabilità – prosegue – non presentino al mondo un appuntamento come fosse il giudizio di Dio o un rischio di Apocalisse, è stato un errore anzi una colpa nel farlo". "Ieri abbiamo fatto una discussione vera. Si può stare dentro il PD e pensarla diversamente, le scissioni non esistono". E' invece il commento di Roberto Speranza, che guida Sinistra riformista, sui dissensi nel PD sulla riforma costituzionale e la legge elettorale.
MACALUSO: BERSANI E SPERANZA SBAGLIANO "Bersani sta sbagliando tutto, l'ultimo errore è stato l'intervista in cui, il giorno prima del confronto in direzione, ha fatto sapere che avrebbe votato No. E anche Speranza… Non puoi dire che il tempo è scaduto prima ancora che sia effettivamente finito… Almeno aspetta di sentire il segretario in direzione". Così Emanuele Macaluso, storico esponente della sinistra, in una intervista a il Mattino. Macaluso si chiede se "la loro era tutta una mossa per dire che il problema è Renzi?" e non esclude una scissione: "Può succedere di tutto. La mia impressione è che non accadrà nulla prima del 4 dicembre. Ci sarà guerriglia politica in attesa del referendum, poi se vince il Sì non vedo come Bersani e gli altri possano restare nel partito".