Dieci consiglieri piemontesi sono stati invece condannati per peculato
Assolto perché il fatto non sussiste. Così il tribunale di Torino ha deciso in merito alla vicenda 'Rimborsoboli' che travolse l'ex governatore del Piemonte, Roberto Cota. Con lui sono stati assolti altri quattordici imputati dalla accusa delle 'spese pazze' in Regione Piemonte. Altri dieci consiglieri piemontesi sono stati invece condannati per peculato, con condanne comprese tra i 4 mesi e i 3 anni e 10 mesi. La pena più pesante è stata stabilita per Michele Giovine. L'inchiesta era nata in seguito a un controllo avviato dalla guardia di finanza nel settembre 2012 in cui erano stati raccolti scontrini, fatture e ricevute per ottenere i rimborsi previsti dalla legge per il funzionamento dei gruppi consiliari della Regione. Tra i casi che avevano scatenato maggior clamore c'è lo scontrino delle tristemente famose 'mutande verdi': un paio di boxer acquistati da Cota durante una trasferta negli Usa che sono finiti nell'elenco dei rimborsi. Proprio da questa inchiesta è partita la fine politica del governatore piemontese, definitivamente affossato dalla vicenda delle firme false che poi ha portato alla sua destituzione.
COTA: MI SONO TOLTO MACIGNO. "Sono contento per la sentenza, mi sono tolto un macigno. Fortunatamente una parte delle istituzioni funziona e la mia assoluzione lo dimostra", commenta a LaPresse il diretto interessato. Se la procura non farà appello si concluderà il procedimento penale a suo carico e sarà così innocente definitivamente. "E' un peso in meno anche per la mia famiglia, che ha sopportato un calvario inimmaginabile. Mi hanno fatto una cosa infame – aggiunge Cota – non per l'indagine ma per l'attacco mediatico a cui sono stato sottoposto a partire da questa falsità delle 'mutande verdi' che hanno usato per massacrarmi. Poi hanno annullato senza motivo le elezioni regionali che si erano fatte in modo regolare. E' stato un attacco mediatico furibondo che mi ha ferito dal punto di vista umano oltre che politico. Io ho fatto politica per 20 anni con la più assoluta abnegazione, è stata una cosa immonda. Ricordo anche che la vicenda delle 'mutande verdi' viene usata ancora per fare campagna elettorale per il referendum".
SALVINI: RENZI CHIEDA SCUSA. Solidarietà è stata espressa dal segretario del Carroccio, Matteo Salvini. "Tutti assolti i consiglieri della Lega Nord in Piemonte. Da Roberto Cota a Riccardo Molinari, tutti assolti. Tre anni di insulti, elezioni ribaltate e alla fine… Il fatto non sussiste", scrive su Facebook Salvini. "Quanta gente, a partire da Renzi, dovrebbe chiedere scusa – insiste – Un abbraccio ragazzi, a testa alta e si torna a vincere". Anche Fabrizio Cicchitto, esprime la sua vicinanza a Cota. "Salutiamo con soddisfazione l'assoluzione di Roberto Cota, che abbiamo avuto modo di apprezzare come capogruppo della Lega Nord nella legislatura del 2008. Questa assoluzione non lo ripaga né delle sofferenze personali né del massacro mediatico di cui è stato vittima ma almeno chiude una vicenda assai spiacevole per chi ne è stato colpito", afferma il deputato di Ncd. "Se fossimo in un Paese normale ora chi l'ha messo in croce sarebbe chiamato a pagare il conto", conclude amaramente il governatore lombardo, Roberto Maroni.
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