"Un'operazione che porti non soltanto posti di lavoro, 100 mila posti di lavoro, ma che sia utile"

PONTE SULLO STRETTO? SIAMO PRONTI. Completare il grande progetto di quella che Delrio chiama la Napoli-Palermo, per non parlare di ponte sullo Stretto". E' la "sfida" lanciata da Renzi, alla Salini Impregilo, in occasione della mostra per i 110 anni del gruppo inaugurata questa mattina in Triennale. Renzi ha descritto la grande opera come "un'operazione che porti non soltanto posti di lavoro, 100 mila posti di lavoro, ma che sia utile. Perché devi fare una struttura che sia in condizione di togliere la Calabria dall'isolamento nel quale è e che consenta di tornare ad avere una Sicilia più vicina e raggiungibile". Rivolgendosi a Pietro Salini dal palco della Triennale, Renzi ha affermato: "Noi siamo pronti". Per poi aggiungere: "Se voi siete nella condizione di portare le carte e sistemare ciò che è fermo da 10 anni, noi sblocchiamo".

SANITA' "Noi ci lavoriamo. È finito il tempo dei tagli in sanità. Dobbiamo gestire in modo diverso i costi standard. Non c'è preclusione ideologica nei vostri confronti. Vi chiedo di dimostrare all'Italia che si può puntare in alto e pensare in grande". Lo ha detto il premier Matteo Renzi intervenendo dal palco nell'aula magna Caravella Santa Maria dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, rivolto all'ad Nicola Bedin, che poco prima ha chiesto di non penalizzare l'istituto fondato da don Luigi Verzé con i tagli. 

"L'Italia deve smetterla con i tagli lineari. È evidente che si è tagliato troppo. Abbiamo 112 miliardi sul fondo sanitario, erano 106 fino a qualche anno fa. La nostra spesa sul Pil non è una spesa più alta degli altri Paesi, ma bisogna fare una scommessa che parte dall'inizio, dalla scuola, dalla prevenzione a scuola, ma anche valorizzare le tante professionalità" ha precisato.

"SIAMO DA CHAMPIONS". "Noi abbiamo come Paese molti difetti, ce li raccontano e ce li raccontiamo tutti i giorni, ed è giusto, è utile. Quando c'è un problema, non si può mettere la polvere sotto il tappeto. A fronte di questi problemi, c'è un Paese che in questo settore" della sanità "è tra i più forti del mondo. Questa partita va giocata a livello internazionale, altrimenti ci si ridurrà a giocare un campionato di Serie B. Nel settore della sanità, dell'innovazione e nella ricerca, l'Italia ha una qualità dell'umanità con pochi paragoni al mondo. Può giocare in Serie A, una partita di leadership mondiale, anche di Champions League. Siamo il secondo Paese più longevo al mondo, dobbiamo uscire dalla retorica dei cervelli in fuga e valorizzare le nostre eccellenze. Non è che chi rimane qui non è un cervello. Questo è un racconto autodistruttivo" ha aggiunto il presidente del Consiglio.

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