" Ue tema la paura dell'altro, non gente disperata". Sul referendum: "Appuntamento importante, informatevi"
"Più che di tanta povera gente disperata che bussa alle porte del continente, l'Europa dovrebbe temere il cambiamento del modo di pensare che si vuole imporre dall'esterno".
Lo dice il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, nella prolusione al consiglio episcopale permanente che si apre oggi e si chiude il 28 a Roma.
"Nelle relazioni interpersonali – aggiunge – scompare il 'prossimo', resta 'l'altro', 'l'estraneo', addirittura il 'nemico'. A chi giova un tale cambiamento culturale, che muta gli stili di vita? È evidente che l'isolamento delle persone, la paura degli altri, il conflitto tra Stati, la destabilizzazione della famiglia, di gruppi e Nazioni, favoriscono approfittatori cinici, e spesso oscuri, attenti a lucrare denaro e potere".
EUROPA SIA PRESENTE. "Alla luce degli ultimi avvenimenti, dobbiamo riaffermare che oggi c'è bisogno di un di più di Europa" ha precisato. Per Bagnasco, è necessario che l'Europa superi "ogni forma di sciovinismo, che mira a primeggiare e a imporsi ai singoli membri: ogni realtà, infatti, diviene ciò che deve essere solo all'interno di una armonia superiore, della comunità spirituale europea".
LAVORO. I dati ufficiali sul lavoro "parlano chiaro: i nuovi contratti sono diminuiti del 12,1%; il Pil non è cresciuto, la disoccupazione, tra i 15 e i 24 anni, è salita al 39,2%. Anche la produzione industriale risulta diminuita dello 0.8%". Così cardinale Angelo Bagnasco nella prolusione al Consiglio permanente della Cei. "Siamo fortemente preoccupati – aggiunge – che il patrimonio di capacità e di ingegno del nostro popolo sia costretto a emigrare, impoverendo così il Paese".
REFERENDUM IMPORTANTE. "Il Paese è atteso per un importante appuntamento, il Referendum sulla Costituzione. Come sempre, quando i cittadini sono chiamati ad esprimersi esercitando la propria sovranità, il nostro invito è di informarsi personalmente, al fine di avere chiari tutti gli elementi di giudizio circa la posta in gioco e le sue durature conseguenze" sottolinea Bagnasco.
"RIBELLARSI A MANCANZA DI RISPETTO DI CHARLIE HEBDO". "Come non ribellarsi davanti alla mancanza di sensibilità e di rispetto espressa dalle vignette di Charlie Hebdo sulle vittime del terremoto? Noi, anche a nome del nostro popolo, chiediamo: è questa la società che vogliamo, dove pensiamo di sentirci bene, insieme, solidali, a casa? È questo che intendiamo per libertà? Non esiste dunque nulla di talmente profondo e sacro, anche umanamente, che non debba essere sbeffeggiato da alcuni 'illuminati'? La coscienza collettiva è chiamata a reagire in maniera chiara, alta e indignata".
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata