E' scoppiata la bufera in Campidoglio con la giunta a 5 stelle della sindaca Virginia Raggi finita nel caos a meno di 3 mesi dalla sua elezione. Si sono dimessi nel giro di poche ore il capo di gabinetto Carla Romana Raineri e l' assessore al Bilancio Marcello Minenna. E lasciano anche i vertici Atac, municipalizzata dei trasporti, e quasi a ruota l'amministratore unico di Ama, società municipalizzata che gestisce i rifiuti. "Stiamo lavorando per individuare delle personalità di rilievo che possano contribuire al rilancio della città. Non ci fermiamo", ha detto Raggi.
Prima che le dimissioni di Raineri e Minenna fossero rese pubbliche, la sindaca a 5 stelle aveva annunciato su Facebook stanotte l'imminente revoca del capo di gabinetto, già oggetto di polemiche per il suo compenso da 190 mila euro circa l'anno. La giornata in cui va in scena la crisi della giunta Raggi assurta a caso nazionale vede susseguirsi un vertice con i consiglieri di maggioranza assessori e sindaco e il consiglio comunale in cui la Raggi non si è presentata. Anche se la sindaca è stata tutto il giorno in Campidoglio dove è arrivata stamattina presto.
"Trasparenza. È uno dei valori che ci contraddistingue e che perseguiamo – ha scritto la sindaca Raggi in un post pubblicato nella notte su Facebook -. Per questo motivo abbiamo deciso di chiedere un parere all'Anac, l'Autorità Nazionale Anticorruzione, su tutte le nomine fatte finora dalla Giunta. Una richiesta per garantire il massimo della trasparenza: il "palazzo" deve essere di vetro, tutti i cittadini devono poter vedere cosa accade dentro. Questo è il M5S".
"Sulla base di due pareri contrastanti – ha scritto Raggi – ci siamo rivolti all'Anac che, esaminate le carte, ha dichiarato che la nomina della dottoressa Carla Romana Raineri a capo di Gabinetto va rivista in quanto 'la corretta fonte normativa a cui fare riferimento è l'articolo 90 Tuel" e l'applicazione, al caso di specie, dell'articolo 110 Tuel è da ritenersi impropria.Ne prendiamo atto. Conseguentemente, sarà predisposta l'ordinanza di revoca".
Secondo le opposizioni l'incarico di capo di gabinetto andava attribuito con un bando e non a chiamata diretta. Il giudice Raineri, dimessasi da capo di gabinetto, e il funzionario Consob Minenna, che univa nelle sue mani le deleghe al bilancio, alle partecipate e al patrimonio, avevano collaborato durante il commissariamento di Francesco Paolo Tronca nella capitale, nella segreteria tecnica- giuridica del commissario.
"Le mie dimissioni sono irrevocabili e il mio compenso non c'entra nulla", ha detto Carla Raineri, ai cronisti al Campidoglio, che le chiedevano se le sue dimissioni fossero legate al suo stipendio.
Quello del capo di gabinetto è un ruolo su cui nuovamente inciampa la giunta a 5 stelle capitolina. Inizialmente fu nominato a quella carica Daniele Frongia, poi messo invece a ricoprire il ruolo di vicesindaco. Poi si parlò di Daniela Morgante, magistrato della Corte dei Conti ma non se ne fece nulla. Fu scelta Raineri, un altro magistrato.
La squadra della Raggi perde quindi due figure strategiche. Oltre al capo di gabinetto, perde Minenna, con deleghe centrali per la giunta Raggi e che si era impegnato per rivedere al ribasso gli stipendi dello staff.
"Virginia Raggi se ne dovrebbe andare? Dico soltanto una cosa: questo è solo l'inizio. Essere sindaco del M5S non è una cosa semplice, ma noi questa sfida vogliamo prenderla. Quindi noi da domani nominiamo il nuovo capo di gabinetto, il nuovo assessore al Bilancio, ringraziamo Marcello Minenna, ringraziamo Carla Raineri. Ringraziamo gli ex vertici di Atac e Ama, nomineremo i nuovi vertici e andremo avanti perché noi a Roma vogliamo cambiare tutto, lo abbiamo promesso e lo faremo", ha detto Luigi Di Maio a Sassari. "Chi pensa che governare Roma sia una cosa semplice – ha proseguito l'esponente M5S – ha sbagliato linea di pensiero. Governare Roma per noi è un atto di coraggio che abbiamo voluto assumerci quando gli partiti l'hanno distrutta, ma noi avremo continui attacchi da tutte le parti perché nel giro di due mesi ci siamo già inimicati la lobby dell'acqua, quella dei rifiuti e delle Olimpiadi. Loro vogliono il nostro fallimento. Venderanno cara la pelle per farci abbandonare Roma. Per loro noi ce ne dobbiamo andare, altrimenti non si spiega come mai fino ai ballottaggi a Roma non volava una mosca per la maggior parte dei media italiani. Poi, insediatasi Virginia Raggi, dal terzo giorno hanno cominciato ad accusarci del fatto che non avevamo risolto i problemi degli ultimi trent'anni".
I dem da ieri mattina sono andati subito all'attacco della Raggi e della giunta Grillina. "L'assessore Minenna e il capo gabinetto Raineri si sono dimessi. La guerra interna al M5s fa le prime vittime", dice il senatore del Pd Stefano Esposito, ex assessore al comune di Roma col sindaco Marino.