Beatrice Lorenzin fa un passo indietro dopo l'ondata di polemiche sugli spot legati al Fertility Day. "È una grande campagna di informazione di cui le cartoline sono solo un pezzettino così. La campagna di comunicazione è costata 28mila euro. Ho detto alla direzione che se ne è occupata, la Direzione generale per la comunicazione del ministero, 'se le cartoline sono state fraintese, fatele cambiare ma bisogna mantenere il messaggio'", dichiara la ministra della Salute al Tg4. E su Twitter annuncia: "La campagna non è piaciuta? Ne facciamo una nuova. #fertilityday è più di due cartoline, è prevenzione, è la #salute degli italiani".
https://twitter.com/bealorenzin/status/771409510980255745
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Nella decisione di avere figli, prosegue Lorenzin, "l'aspetto economico è il grande tema che deve affrontare l'Italia: un Paese dove non nascono bambini deve fare politiche a sostegno della natalità, della donna e del lavoro. Sono politiche intersettoriali che fanno parte di una visione da statista del Paese, però io faccio il Ministro della Salute e mi occupo dei temi della salute, il resto lo facciano il Presidente del Consiglio e gli altri ministri". "Noi non potremo che sostenere delle politiche condivise e intersettoriali sul tema della natalità".
https://twitter.com/FertilityDay/status/762966863928258560
Nonostante la pioggia di critiche, diversi esponenti politici continuano a dare il proprio sostegno alla campagna. "La campagna sulla fertilità del ministro Beatrice Lorenzin è condivisibile nel merito e per questo noi la sosteniamo. E ha anche centrato l'obiettivo: tutti ne parlano ed è diventata elemento di dibattito. L'altro ieri il tema della fertilità non era in agenda, adesso è centrale sui giornali, in tv e nel dibattito pubblico. Per la Lorenzin (quella della fertilità) è missione compiuta. Per noi è una battaglia che comincia e che porteremo nella Legge di Stabilita'", afferma il ministro dell'Interno Alfano.