A Ventotene summit Italia, Francia e Germania per rilanciare l’Ue

Incontro tra Renzi, Hollande e Merkel: obiettivo rifondare l'Europa dopo la Brexit

Delineare la nuova mappa di un'Europa senza Londra dopo la Brexit. Dare nuova forza al sogno di Altiero Spinelli tentando di inaugurare la stagione della concretezza e imprimere una svolta ai dossier da troppo tempo aperti sui tavoli di Bruxelles: dalla sicurezza ai giovani, dalla crescita ai migranti. Portare a casa risultati significativi nelle partite che riguardano da vicino il proprio Paese. Sono queste le sfide che attendono Matteo Renzi, Angela Merkel e Francois Hollande al vertice di Ventotene di oggi.

Alla vigilia il premier italiano ha suonato la carica. Bisogna "rilanciare dal basso l'Unione europea", ribadisce, deve partire un percorso con cui l'Europa "smetta di essere solo l'Ue della finanza, delle banche, delle regole tecnocratiche e torni a essere l'Europa ideale di Spinelli. La partita è tutta da giocare, ma va giocata".

A 75 anni dalla firma del manifesto 'Per un'Europa libera e unità', l'isola – blindata e controllata da circa duecento agenti via terra, cielo e mare – si fa simbolo della rinascita dell'Ue. Il premier italiano accoglie i colleghi intorno alle 16 all'aeroporto di Capodichino, poi i tre leader volano sull'isola e fanno visita alla tomba di Spinelli. Intorno alle 18, poi, si spostano sulla portaerei Garibaldi.

Dal vertice, informale, non potrà venire alcuna decisione ufficiale, ma si cercherà di rafforzare il sentiero delineato a Berlino per costruire un'Europa in grado di garantire la sicurezza dei Paesi membri e dare priorità alle politiche dedicate ai giovani e alla crescita, nel tentativo di abozzare un'agenda comune in vista del vertice informale dei capi di Stato e di Governo che si terrà a Bratislava il prossimo 16 settembre.

Rilanciare il piano Juncker sugli investimenti rimane uno degli obiettivi principali e si intreccia con le politiche che Renzi e compagni intendono mettere in campo per rendere i giovani protagonisti della 'casa comune', con la volontà di prolungare la Garanzia giovani, implementare il servizio civile e immaginare un nuovo Erasmus che sia una sorta di apprendistato europeo. Sul fronte della sicurezza l'Italia è in prima linea nel tentativo di dar vita a una 'Schengen della difesa', con battaglioni europei che mettano insieme le forze e le eccellenze dei singoli Paesi attraverso una cabina di regia unica.

Renzi punterà poi anche sul 'Migration Compact', ("non siamo da soli, è un problema europeo", " l'Ue ha tanto bisogno dei valori dell'Italia", è il refrain) nel tentativo di liberare nuove risorse e proporrà a Merkel e Hollande un piano straordinario per la cultura, che nella visione del premier altro non è che l'altra faccia della medaglia del tema sicurezza. Liberare dal patto di Stabilità le risorse che servano a recuperare i luoghi simbolo dei valori costitutivi dell'Ue.

Sulla Garibaldi, poi, il premier italiano si giocherà il primo tempo della partita in corso sulla flessibilità con Bruxelles. Roma "punta al massimo" della possibilità di manovra sui bilanci e ribadisce la linea sul deficit. "Il rubinetto – scandisce Renzi – noi lo teniamo più chiuso di tutti gli altri. Il mio governo è quello che lo ha chiuso di più: Monti faceva il 4%, Letta il 3, noi facciamo il 2,3. La Francia fa il 4%, la Spagna fa il 5% di deficit. Siamo tra i più bravi e i più virtuosi di tutti. Poi abbiamo un debito altino, ma è stabilizzato". Quanto alla mancata crescita, ammette: "Spero di arrivare a fine anno a 1, 1,2 di Pil". Il match, anche in questo caso, è tutto da giocare. Di fronte, però, in rappresentanza dei rigoristi europei, il premier si troverà una Angela Merkel alle prese con le elezioni in Germania.