Scontro con Maroni che attacca: Non sono profughi ma clandestini, vanno rimandati a casa loro

"Non è escluso che si usino tende perché obiettivamente di spazi in tempi molto rapidi non ce ne sono in questo momento". Il sindaco di Milano, Beppe Sala, durante la presentazione di 19 start-up nate per valorizzare imprenditorialità e socialità nelle periferie della città all'East River di Turro, interviene sul tema dell'immigrazione che sta coinvolgendo sempre di più anche la Lombardia. Sui luoghi in cui posizionare le eventuali tende, però, non c'è ancora alcuna certezza: "lo sta verificando il Prefetto – ha detto il sindaco – e farà la proposta nei prossimi giorni". Fondamentale, per Sala, "capire se questo reflusso da Ventimiglia e da Como li porterà su Milano. Col Prefetto (Alessandro Marangoni, ndr) si sta monitorando la situazione, non è esclusa la possibilità che si usino tende".  Ma poi, visto il clamore suscitato dalle sue parole, precisa con una nota:  "La situazione dei migranti nella città è nel pieno controllo delle autorità competenti" e assicura che non è prevista "alcuna tendopoli in altri luoghi della città. Preciso questo a beneficio dei campioni del comunicato stampa 'un tanto al chilo' che vogliono descrivere una città allo sbando che non esiste – conclude il sindaco – i problemi si affrontano e si risolvono con il buon senso e tanto lavoro".

IPOTESI CASERME. Il primo cittadino, però, apre anche ad altre possibilità. "Credo – ha detto – che si debba lavorare molto. Ho insistito con il ministro Roberta Pinotti che si debba lavorare sulle ex caserme, perché sono spazi che oggi sono totalmente inutilizzati e possano garantire elementi di sicurezza".

TERMINALE DELICATO. "Milano è- ha spiegato ancora Sala –  un po' un terminale delicato, perché chi arriva passa mediamente dall'Italia e poi in parte tende a uscire. È stato sufficiente che gli svizzeri avessero dato una stretta agli ingressi che sono contingentati e c'è stato questo reflusso su Milano". 

PROBLEMA STRUTTURALE. "E' un problema strutturale ed emergenziale al tempo stesso – continua il sindaco – ed è un problema europeo. Quello che sta facendo Milano, ne parlavo adesso con il prefetto (Marangoni), è l'unica cosa che può fare: trovare spazi, a Milano e nella Città Metropolitana, per cercare di resistere a questa onda d'urto che c'è". Oggi "siamo a 3.200 migranti nella sola Milano – conclude Sala – mi diceva il Prefetto che sia a Milano sia in un paio di paesi della Città Metropolitana sarà pronto altro spazio. Non possiamo fare granché altro".

MARONI: "CLANDESTINI DA RIMANDARE A CASA". Il governatore lombardo, però, non ci sta. "Non sono profughi ma clandestini, vanno rimandati a casa loro", scrive sui social network Roberto Maroni. 
 

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