Rai, vertici in vigilanza. Opposizioni: Senza nomine il rinvio

Antonio Campo Dall'Orto ha presentato in Cda i curricula dei candidati alla direzione dei Tg

 Rumors confermati e ufficializzati: il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall'Orto, ha presentato ieri mattina in Cda i curricula dei candidati alla direzione dei Tg di viale Mazzini e, come da copione, sono arrivate le conferme di  Mario Orfeo alla guida del Tg1 e di Vincenzo Morgante alle testate regionali, mentre il Tg2 è affidato a Ida Colucci, il Tg3 a Luca Mazzà, il Gr ad Andrea Montanari e Tg Parlamento a Nicoletta Manzione. Nessun colpo di scena, quindi, e un Cda pronto a votare il pacchetto nomine domani mattina in una nuova riunione fissata per le 10.30. Ieri invece il Consiglio di amministrazione di viale Mazzini non ha dovuto esprimere un parere visto che alla loro attenzione sono state presentate delle linee guida, che vedranno la loro attuazione a partire da gennaio, mentre a settembre si formerà un comitato che stilerà il piano editoriale. Ed è proprio il progetto di un futuro piano editoriale e non un piano editoriale, quindi non votato e solo discusso in via informale ieri, ad accendere la discussione in Vigilanza Rai, dove questa sera sono stati auditi la presidente Monica Maggioni e il direttore generale Antonio Campo Dall'Orto. Dopo la conferma da parte di Maggioni che ieri in Consiglio di amministrazione è stato presentato un progetto di piano dell'informazione di viale Mazzini, senza perciò la necessità di un voto, le opposizioni, Maurizio Gasparri, Federico Fornaro e Nicola Fratoianni, hanno chiesto di rinviare le nomine alle direzioni dei tg, previste per domani mattina, quando sarà presentato un piano editoriale. La conferma ha fatto scoppiare scintille tra Maggioni e Gasparri. Il numero uno di viale Mazzini, interrotta più volte dal senatore azzurro ha ribattutto: "Guardi Gasaparri che io sui talk sono bravissima, sono certa che lei non ha sentito, lo ripeto e sarà tutto tranquillo". Interrotta di nuovo Maggioni: "Adesso finisco e alzo il tono… Sono bravissima a strillare". Il presidente della Vigilanza Roberto Fico ha minacciato la sospensione della seduta.

L'audizione è comunque proseguita con Campo Dall'Orto che ha illustrato ai commissari le slide su cui si fonderà il piano editoriale. "Tv e radio avranno un progetto 'nuove news' e poi vogliamo mettere al centro della nostra azienda il progetto digitale che ieri è ad un angolo – ha spiegato – Ad ieri non siamo in grado di dare una offerta totalmente digitale. Dobbiamo dialogare con i mezzi tradizionali". Lo steso Verdelli ha avvertito: "Se questo piano non passerà, la Rai non avrà un grandissimo futuro. La Rai fa parte di una tv generalista che ha perso 8 milioni di telespettatori".

E' il pacchetto nomine però a dominare la polemica politica, oltre ad aver accesso l'audizione in Vigilanza Rai. Già dopo l'ufficializzazione dei nuovi direttori dei Tg sono arrivate le critiche durissime da parte delle opposizioni e non solo. Renato Brunetta e Maurizio Gasparri etichettano il premier Matteo Renzi come "peggio di Erdogan" con la Lega Nord che in una nota al veleno attacca: "L'Erdogan fiorentino ha lottizzato la Rai, a quando alle purghe seguirà la galera per i giornalisti non allineati? Voleva togliere i partiti dalla Rai, ma nella realtà dei fatti una tv pubblica così schierata non c'è mai stata". Anche la minoranza Dem non batte le mani con Roberto Speranza che sulla sostituzione di Bianca Berlinguer al Tg3 parla di "una rimozione che ha il profumo della normalizzazione, nemmeno Berlusconi osò tanto". A fargli eco Pier Luigi Bersani: "La vicenda Rai di questi giorni raffigura un Pd pienamente partecipe dei vecchi vizi. Questo non può essere in nessun modo il volto del Pd".