Rai, curricula dei direttori Tg pronti: voto slitta a giovedì

I consiglieri sarebbero stati informati su quali potrebbero essere gli aspiranti candidati

Nulla di formalizzato, ma i rumors aumentano. La vicenda delle nuove nomine dei direttori dei Tg Rai si arricchisce, di ora in  ora, di voci e fughe di notizie. Al momento il direttore generale, Antonio Campo Dall'Orto, come sostengono ambienti di viale Mazzini, non ha consegnato ai membri del Consiglio di amministrazione i curricula dei possibili candidati alle direzione giornalistiche, e a confermarlo sono gli stessi membri del Cda di viale Mazzini. Secondo indiscrezioni, però, i consiglieri sarebbero stati informati su quali potrebbero essere gli aspiranti suggeriti dai vertici del servizio pubblico.

Il tutto dovrebbe concretizzarsi giovedì, in una nuova riunione del Cda. Il cambio alle direzioni dei Tg non toccherebbe Mario Orfeo, che resterebbe al Tg1. Ida Colucci, invece, potrebbe prendere il posto di Marcello Masi al Tg2 e Luca Mazzà quello di Bianca Berlinguer al Tg3. Resta in sella al Tgr Vincenzo Morgante, mentre a Rai Parlamento dovrebbe essere proposto il nome di Nicoletta Manzione, corrispondente da Berlino. Il voto sulle nomine, quindi, slitta a giovedì mattina, "per motivi di correttezza istituzionale" come ha annunciato a LaPresse il consigliere d'amministrazione Carlo Freccero, mentre domani alle 9.30 il Cda affronterà il piano dell'informazione di Carlo Verdelli.

Un piano editoriale che, per Freccero, "richiede una adeguata discussione e quindi i tempi necessari perché il consiglio di amministrazione possa giudicarlo". L'estate della Rai si fa sempre più calda e domani, per i vertici, sarà una giornata da 'sol leone'. Alle 15, dopo la riunione mattutina di viale Mazzini, la presidente Monica Maggioni e il dg Dall'Orto saranno ricevuti all'Autorità nazionale anticorruzione (Anac), per essere ascoltati sulla questione di precedenti nomine di manager esterni. Alle 20.30, invece, saranno in audizione in Vigilanza Rai, dove il clima sarà tutt'altro che conciliante.

Intanto i rumors sulle possibili sostituzioni alla guida dei Tg non "piacciono" al leader di Ap e ministro dell'Interno, Angelino Alfano: "Se è vero quello che leggo sui giornali, vuol dire che si è di fronte a qualche meritata conferma, come quella del direttore del Tg1, che io stimo molto, e si va a qualche ingiusta punizione. Mi riferisco per esempio il direttore del Tg2. Leggo, e spero sia falso, che la sostituzione il direttore del Tg2 avviene per giustificare la sostituzione del Tg3 e cioè della dottoressa Berlinguer, che stimo". "Non c'è motivo alcuno per penalizzare Marcello Masi – ha ribadito Alfano -, anche se il tutto si fa in una logica di diffida a sinistra per il controllo del Tg3. E' un qualcosa di molto vecchio che non è antico, ma è vecchio brutto".

"Se confermati, gli avvicendamenti al Tg2, Tg3 e Rai Parlamento dimostrano squallore politico e cinismo da faccendiere di infimo ordine", attacca il capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli, componente anche della commissione di Vigilanza della Rai. Il senatore Fi Maurizio Gasparri, già ministro delle Comunicazioni, ha chiesto invece al presidente della commissione Bicamerale, Roberto Fico, che "l'audizione di domani sera sia estesa anche a tutto il Cda Rai" perché "essendo il Cda espressione diretta della commissione parlamentare, a garanzia del pluralismo, sia necessario allargare anche ai membri del consiglio di amministrazione l'audizione, perché ci sia una discussione trasparente e completa su un piano per l'informazione di cui, allo stato, non si sa assolutamente nulla".

Intanto Carlo Verdelli, direttore editoriale per l'offerta informativa della Rai, si dice "allibito" ed è intervenuto questa mattina per gettare acqua sul fuoco su voci di stampa "relative a un mio disaccordo in merito alle nomine dei direttori dei telegiornali Rai" etichettandole come "prive di qualsiasi fondamento". Inoltre Verdelli smentisce "ogni voce riguardo un mio presunto dissenso rispetto alle scelte del direttore generale Campo Dall'Orto. Ogni decisione è stata presa di comune accordo e secondo i criteri legati alle evoluzioni e alle implementazioni previste dal Piano editoriale sull'informazione che presenteremo domani al Consiglio di Amministrazione".