Il testo passa al Senato, i centristi garantiscono il voto
La maggioranza tiene al Senato: l'aula ha approvato con 184 sì, 45 no e 44 astenuti il cosiddetto ddl Enti locali, il disegno di legge in materia di equilibrio dei bilanci delle Regioni e degli enti locali. Per l'approvazione del provvedimento, trattandosi di una legge di bilancio, era necessaria la maggioranza assoluta dei componenti di Palazzo Madama, e i centristi, nonostante le divisioni dei giorni scorsi sul supporto o meno al governo, hanno votato a favore. Il ddl passa ora all'esame della Camera.
"Ventinove presenti su 31 e due assenti ampiamente giustificati. Il sottosegretario Cassano che è a Pechino in missione ed Esposito che è stato assente tutta la settimana per malattia. Se questi sono i numeri di un agguato…", ha commentato dopo il voto il capogruppo di Ap Renato Schifani, "si parlava di agguati e defezioni, ma i numeri sono numeri". "Io ho sempre detto che il comportamento del gruppo è una cosa – ha sottolineato il centrista -, le dinamiche interne sono un'altra. Un capogruppo deve tenere il gruppo unito". "Senza di noi il Governo non ha la maggioranza con noi può prescindere da tutti gli altri", ha rimarcato invece il ministro dell'Interno e leader Ncd Angelino Alfano arrivando all'assemblea dei senatori di Ap, "avete parlato di fronda, riempito le pagine dei giornali con una notizia falsa se non una bugia".
Sono 167 i voti che sono arrivati al ddl dalla maggioranza, sei in più del 'magic number' necessario perchè il testo passasse. In particolare, 112 sì vengono dal Pd, 17 dalle autonomie, da Ap 29 voti favorevoli su 31, 6 dal gruppo Misto (sono in genere 7 a votare con la maggioranza, oggi Fucsia non ha votato), e i tre di Gal (D'Onghia, Naccarato e Davigo) che di consueto votano con la maggioranza. Hanno votato a favore, poi, 13 senatori verdiniani di Ala (5 non hanno votato), le tre 'tosiane' di 'Fare!' e Maurizio Rossi.
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