"Serve un'organizzazione collettiva. Poi: falla leggera, falla in rete, falla flessibile, ma falla. Perché altrimenti si va contro il muro e si va a sbattere. Io penso che una strada ci sia e che passi per un esercizio collettivo, che il leader deve saper interpretare". Questo l'avvertimento di Pier Luigi Bersani, nel corso della presentazione del libro del senatore Pd Federico Fornaro 'Fuga dalle urne. Astensionismo e partecipazione elettorale in Italia dal 1861 a oggi'.
"Bisogna accettare il meccanismo degli elettori 'intermittenti', del 'partecipo/non partecipo', 'voto questo/voto quall'altro'. Se vogliamo chiamare ancora partito questa cosa che ci serve – ha aggiunto Bersani – i valori sono l'uguaglianza, il punto di vista: c'è bisogno di pensiero, non fatto solo dagli intellettuali, ma a partire dalle esigenze della vita del cittadino. Piegar le orecchie alla vite del cittadino. Poi c'è il territorio. Non dico che ci vogliono le sezioni, ma il territorio non può essere il luogo dove vai a far pedagogia, è la prima scuola".
DIBATTITO PREMIER-SEGRETARIO. "Io non penso" che la separazione premier/segretario "sia la soluzione di tutti i problemi. È una premessa. Mi ha colpito che Renzi ha detto che è un dibattito lunare. Fu lui col mio consenso quando si propose a fare il candidato premier, a dire che le due cariche potevano essere separate". "Se avesse vinto – ha aggiunto – Avremmo avuto un candidato premier non segretario. Non mi sembra così lunare. Glielo si può fare notare, per favore?".