Al ballottaggio 126 Comuni: Roma e Milano i fronti caldi

Sono chiamati al voto oltre 8 milioni di elettori

Ultimo match per i candidati a sindaco. Per 126 Comuni dalle 7 e fino alle 23 si tiene il turno di ballottaggio per scegliere il primo cittadino: Bologna, Milano, Torino, Napoli e Trieste i capoluoghi di Regione e Roma unica eccezione con il voto amministrativo anticipato, dopo lo scandalo di Mafia capitale e le dimissioni di Ignazio Marino. Al voto sono chiamati oltre 8 milioni di elettori in 121 i Comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, 10.000 in Sicilia, e 5 i Comuni con popolazione sino a 15.000 abitanti.

A ROMA E TORINO LA SFIDA PD-M5S. Una tornata elettorale che fa da termometro delle preferenze degli italiani sul fronte dei partiti. Caldi quindi i confronti a Roma e Torino, dove si consuma la sfida tra Partito democratico e Movimento 5 stelle. Nella capitale la pentastellata Virginia Raggi è favorita da un distacco nel primo turno importante sul rivale Dem, Roberto Giachetti, e che tenderà a crescere con i voti della Lega Nord dopo l'endorsement di Matteo Salvini. Giachetti però non è fuori dalla partita, soprattutto dopo aver annunciato nella sua squadra l'ex Msi, Flavia Perina, come sua portavoce in caso di vittoria. A Torino il sindaco uscente Piero Fassino, in questo caso favorito, deve vedersela con Chiara Appendino, la giovane consigliera comunale pentastellata, che stando alle percentuali del 5 giugno tallona l'esponente del Pd.

MILANO E BOLOGNA I DUE PUNTI NEVRALGICI DEL CENTROSINISTRA. Milano e Bologna restano comunque i punti nevralgici del centrosinistra, per prestigio la prima e per storia la seconda. Nelle due città lo sfidante Pd affronta il candidato sostenuto da Forza Italia e Lega Nord, con Milano che vede un testa a testa capace di riservare sorprese tra Beppe Sala e Stefano Parisi. A Bologna, roccaforte della sinistra, si preannnuncia un ballottaggio inaspettato con da una parte il sindaco uscente, Virginio Merola, e dall'altra la sfidante leghista Lucia Borgonzoni. Il tutto condito dalla superstizione. L'ultimo ballottaggio in terra emiliana infatti, nel 1999, non portò fortuna al vecchio Pci, che si ritrovò sconfitto a sorpresa da Giorgo Guazzaloca. Intanto nella città emiliana domenica 5 giugno si è registrato il peggior dato sull'affluenza di sempre, appena sotto al 60%.

NAPOLI: LA SFIDA SENZA CENTROSINISTRA. Napoli è invece l'unica città in cui il centrosinistra non sarà presente e dove si ripresenta la sfida di cinque anni fa: Luigi de Magistris, sindaco uscente in questo caso, e l'imprenditore Gianni Lettieri. Stavolta, però, a parti inverse. Nel 2011 era l'imprenditore, candidato con Forza Italia e il centrodestra, ad essere uscito con circa dieci punti di vantaggio sull'avversario nel primo turno. Stavolta, invece, è l'ex pm e sindaco uscente ad aver guadagnato il podio nelle urne del 5 giugno. Ora è tutto da giocare di nuovo: nessun apparentamento formale da parte degli sconfitti, quindi si torna al voto con lo stesso schieramento.