Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera in via preliminare al decreto sulla stretta sull'utilizzo dei voucher. La modifica è volta a garantire la piena tracciabilità dei voucher. I committenti imprenditori non agricoli o professionisti, che ricorrono a prestazioni di lavoro accessorio, sono tenuti almeno 60 minuti prima dell'inizio della prestazione di lavoro accessorio a comunicare alla sede territoriale dell'Ispettorato nazionale del lavoro, mediante sms o posta elettronica, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione. I committenti imprenditori agricoli sono invece tenuti a comunicare, nello stesso termine e con le stesse modalità, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione con riferimento a un arco temporale non superiore a 7 giorni. In caso di violazione degli obblighi di comunicazione si applica una sanzione amministrativa da euro 400 a 2.400 euro per ciascun lavoratore per cui è stata omessa la comunicazione.
Il settore agricolo è escluso dall'applicazione del limite imposto ai committenti imprenditori, che possono avvalersi di prestazioni di lavoro accessorio per compensi non superiori a 2.000 euro per ciascun committente. L'esclusione è motivata dal fatto che l'utilizzo del lavoro accessorio in agricoltura è già soggetto, oltre al limite generale dei 7.000 euro per lavoratore, anche a ulteriori limiti secondo i quali in agricoltura il lavoro accessorio è utilizzabile nell'ambito delle attività agricole di carattere stagionale effettuate da pensionati e da giovani con meno di venticinque anni se regolarmente iscritti a un ciclo di studi in un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado, o in qualunque periodo dell'anno se regolarmente iscritti a un ciclo di studi all'università e per le attività agricole svolte a favore dei piccoli produttori agricoli.
"La misura che consente una piena tracciabilità dei voucher conferma il nostro impegno a combattere ogni forma di illegalità e di precarietà nel mercato del lavoro e a colpire tutti i comportamenti che sfruttano il lavoro ed alterano una corretta concorrenza tra le imprese", è il commento del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, "alla misura approvata oggi affiancheremo un aumento dei controlli specifici, grazie alla razionalizzazione delle attività ispettive resa possibile dalla costituzione dell'Ispettorato nazionale del lavoro e, in caso di violazione degli obblighi di comunicazione, applicheremo la medesima sanzione prevista per il lavoro intermittente, da 400 a 2.400 euro per ciascun lavoratore per cui venga omessa la comunicazione". "Come per le altre norme del Jobs act – spiega Poletti – monitoreremo i risultati di questo intervento per capire se è sufficiente a riportare l'uso dei voucher ad un livello ragionevole o se saranno necessari ulteriori misure. Quello che è certo è che noi vogliamo determinare le condizioni perché crescano e si sviluppino le imprese regolari ed il buon lavoro". In conclusione, Poletti si sofferma su un'altra misura contenuta nel decreto: quella che prevede la possibilità di trasformare i contratti di solidarietà 'difensivi' in contratti di solidarietà 'espansivi'. "Con questa previsione – sottolinea il ministro – intendiamo favorire, con una collaborazione tra imprese e istituzioni, l'incremento dei lavoratori e l'inserimento di nuove competenze, in linea con il nostro obiettivo prioritario di determinare le condizioni per un aumento dell'occupazione".