"Non voglio rimanere neutrale, questa riforma ottiene gli obiettivi di cui parliamo da decenni"

"Ho dato una risposta frettolosa, dicendo che se c'è da difendere la Costituzione, col cuore mi viene da scegliere il no. Ma con la mente scelgo il sì. E anche se capisco profondamente e rispetto le ragioni di coloro che scelgono il no, voterò sì". Lo dice Roberto Benigni parlando del referendum sulle riforme costituzionali in una lunga intervista a Repubblica, nella quale affronta tutti i più importanti temi di attualità politica oltre, naturalmente, a ricordare la festa del 2 giugno. "Sono trent'anni – spiega l'attore – che sento parlare della necessità di superare il bicameralismo perfetto: niente. Di creare un Senato delle Regioni: niente. Di avere un solo voto di fiducia al governo: niente". "Questa riforma – afferma Benigni – ottiene gli obiettivi di cui parliamo da decenni. Sono meglio del nulla. E io tra i due scenari del giorno dopo, preferisco quello in cui ha vinto il sì, con l'altro scenario si avrebbe la prova definitiva che il Paese non è riformabile". "Non voglio rimanere neutrale – aggiunge -, lavarmene le mani dicendo che faccio l'artista, voglio essere libero. E la libertà non serve a nulla se non ti assumi la responsabilità di scegliere ciò che credi più giusto".

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