E' stata deposta una corona d'alloro dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, con il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, per commemorare Massimo D'Antona, giurista, docente di diritto sindacale e consulente del ministero del Lavoro, barbaramente assassinato 17 anni fa da un commando delle Nuove Brigate Rosse in via Salaria all'angolo con via Adda. Sul luogo dell'agguato sventolano le bandiere dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, portate da alcuni gruppi di lavoratori.
NAPOLITANO: ATTUALE MOMENTO DIFFICILE. "Credo di aver vissuto l'esperienza più coinvolgente del mio mandato dando la parola alle vittime del terrorismo. Una stagione terribile, ma che abbiamo superato e la democrazia ne è uscita rafforzata. Fu un assalto sanguinario di un terrorismo già sconfitto. Dobbiamo molto a Massimo D'Antona per la sua estrema sobrietà e umiltà. Lo ricordiamo per l'attualità del suo impegno in un momento difficile per il lavoro, in cui si aggravano le differenze tra classi sociali". Lo ha detto il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo alla cerimonia di commemorazione di Massimo D'Antona. "Serve collocare al posto giusto i diritti di chi lavora". Poi, ha ricordato: "Venivano colpiti obiettivi dal valore simbolico liberi intellettuali che davano il loro contributo al processo di rinnovamento democratico del Paese".
DELRIO: GRAZIE A UOMINI COME LUI. "In questo luogo ci sentiamo tristi ma non sconfitti perché uomini come lui hanno avviato una stagione nuova per il nostro Paese. Nel pensiero moderno di Massimo D'Antona c'è l'amore per la carta costituzione e una profonda conoscenza tecnica degli strumenti sociali, ma anche un forte radicamento nella realtà e un talento intuitivo tipico dei riformisti", ha sottolineato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio.
BOLDRINI: DIFESA LIBERTA' SEMPRE. "L'omicidio di Massimo D'Antona – ha spiegato la presidente della Camera, Laura Boldrini – ci insegnò a tenere sempre a mente un punto: libertà e democrazia non sono doni, vanno continuamente difesi. Perché i loro nemici non si arrendono mai, mai abbassare la soglia attenzione e se qualcuno volesse tornare, dovrà trovare davanti a sè uno Stato forte, unito, una democrazia che li respinge. Quando un Paese lo fa? Quando c'è partecipazione, quando nessuno si volta dall'altra parte. Il terrorismo è stato sconfitto grazie ai magistrati, alle forze dell'ordine ma anche a quel muro di popolo composto da partiti, sindacati, comitati e studenti. Questa è la forza della democrazia: la partecipazione. D'Antona ci ricorda l'importanza della coesione sociale. Con la sua morte la società ha perso molto. Un ricordo che la moglie Olga tiene vivo e ci indica la strada per perseguire verso il cambiamento, ma per valorizzare e non per comprimere il lavoro e i diritti delle persone".