Il governatore della Toscana è stato intervistato dal vicedirettore Vittorio Oreggia
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha visitato la nostra redazione. Sulla pagina Facebook di LaPresse è stata trasmessa in diretta l'intervista fatta dal nostro vicedirettore Vittorio Oreggia sui principali temi di attualità.
Rossi nel pomeriggio sarà al Salone del Libro, dove presenterà il volume da lui curato dal titolo 'L'Italia centrata – Ripensare la geometria dei territori'. Al centro del libro la questione delle macroregioni, in particolare quella formata da Toscana-Marche-Umbria. Nel dibattito che si terrà al Salone, il tema affrontato sarà quello del divario fra territori e del nuovo modo di pensare le regioni, per renderle competitive con quelle europee.
RENZI? NON PUO' ESISTERE NEL PD IL LEADER E IL POPOLO. Non sono antirenziano, non aspetto di dargli una spallata, ma – nello stesso tempo, non posso essere per Renzi perché il modo in cui affronta le cose è profondamente diverso dal mio". ha detto Rossi, intervistato dal vicedirettore di LaPresse Oreggia. Rossi ha già annunciato la sua candidatura alla segreteria nazionale del Pd nel 2017. "Renzi – ha detto il presidente della Toscana – in questa fase deve essere sostenuto e anche criticato quando si deve, ma c'è un momento in cui il partito votare e fermarsi, quando si rischia di far danno al partito stesso".
Quando lui era sindaco di Firenze, ha ricordato Rossi, "sulla città siamo stati sempre d'accordo. Quando avevamo opinioni diverse ce le siamo sempre ricomposte per non dare mai l'idea che le differenze potessero avere un impatto negativo sull'amministrazione". "Mi meraviglia – ha detto – per alcuni aspetti, anche se non condivido tutte le scelte, l'energia e la capacità di intervento che ha Renzi come primo ministro. Il partito un po' difetta e lo vedono tutti. Non avere dedicato tempo sufficiente al partito, delegando anche alcuni incarichi e non essersi dedicato a un'opera di ricostruzione del Pd, fa sì che cada in testa tutto a lui e anche questo non è bene".
"Ad esempio – ha proseguito Rossi – Renzi è stato costretto ad ammettere che esiste una questione morale. E allora che facciamo? Penso sia necessario ricostruire in partito, che sia sui territori, che abbia gruppi dirigenti, dove ci si conosce. Bisogna lavorare di più: non può esistere il leader e il popolo nel Pd. Ecco perché dò un voto negativo al lavoro che ha fatto Renzi".
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