La relatrice del ddl, al voto oggi in Senato, accusa il candidato sindaco di Roma per Forza Italia
"Vorrei comunque ricordare a Marchini che quando ti proclamano sindaco giuri sulla Costituzione. Non puoi fare il sindaco fuorilegge. Esiste l'articolo 328 del codice penale sull'omissione degli atti d'ufficio". Così, in un'intervista a 'La Repubblica', la senatrice del Pd Monica Cirinnà, relatrice del testo sulle unioni civili, commenta le parole del candidato sindaco di Roma Alfio Marchini. Se le unioni civili diventeranno legge dello Stato, sottolinea la sentraice dem, "il primo cittadino di Roma sarà chiamato a celebrarle esattamente come i matrimoni". Si tratta di "un calcolo elettorale bieco – accusa Cirinnà -, basso, e persino politicamente sbagliato. Davvero mi sorprende Marchini. Per blandire i partiti che lo appoggiano è costretto a fare dichiarazioni omofobe! Che tristezza! Conosco Alfio Marchini da anni, conosco la sua famiglia, le loro radici liberali, conosco la sua storia. Mi chiedo: come si fa a discriminare gli esseri umani nel giorno più importante della loro vita? Evidentemente i partiti di centrodestra che lo appoggiano, da Forza Italia all'Udc, quelli che più strenuamente si sono battuti contro le unioni civili, sono andati all'incasso. Marchini ormai è il loro candidato". E ancora: "Davvero un bel biglietto da visita per promuoversi! Secondo me è un autogol pazzesco. Tra l'originale e il facsimile, meglio l'originale, cioè la Meloni che si è già presa la medaglia andando al Family Day. E poi c'è un'ala liberal di Forza Italia che non si riconosce in queste posizioni. Marchini la sottovaluta. E ci sono i cittadini romani che sono molto più avanti della politica. Chi si prende nel 2016 un sindaco che non rispetta la legge e fa discriminazioni sull'orientamento sessuale?".
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