Ue, Mogherini: Muri fatti per essere abbattuti o aggirati

"L'identità europea è frutto di tante identità, come ci ha ricordato papa Francesco"

"I muri sono fatti per essere abbattuti o aggirati. I problemi non si risolvono chiudendo. Chiudersi nel piccolo del mondo di oggi significa condannarsi a non avere risposte". "Mi spaventa moltissimo chi attacca le diversità. La nostra cultura europea è frutto di un intreccio. L'identità europea è frutto di tante identità, come ci ha ricordato papa Francesco". Così l'alto rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, durante l'evento 'Dialogo sull'Europa' che ha visto la partecipazione di cittadini e studenti delle scuole laziali. Accanto a lei, sul palco dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, hanno risposto alle domande anche il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli Affari europei Sandro Gozi. L'occasione è la festa dell'Europa, a 50 anni dalla dichiarazione in cui l'allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman delineò il progetto di pace e collaborazione tra i paesi europei.     Lo stato di salute dell'Unione europea? Ha l'esaurimento nervoso". Un sussulto attraversa la sala Sinopoli.

E' Giorgio Napolitano ad aprire gli interventi. "Ci sono motivi di divisione e di allarme – ha continuato – ma dobbiamo uscire da questa sindrome riflettendo su come è cambiato il mondo". "L'Europa – gli ha fatto eco Mogherini in perfetto accordo – ha un problema di nervi, ma non di salute".     L'Unione europea – ha sottolineato – è il primo dei sostenitori dei paesi che accolgono i rifugiati, e chiarisco che i fondi non vanno ai paesi come la Turchia, ma ai progetti umanitari. Tutto va sistematizzare di più: i canali, la riforma di Dublino, che sarà una bella battaglia, e le politiche per l'integrazione. È l'occasione per fare un salto di integrazione per gestire il fenomeno migratorio". "Le persone che scappano dalla guerra – ha ammonito – hanno diritto di essere protette. Innalzando le barriere fisiche si favorisce il traffico di uomini". "L'Europa come una nonna sterile? E' un po' surreale – risponde l'alto rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza – che il valore dell'Europa venga ricordato oggi da un Papa argentino figlio di emigranti italiani". "Vista dal di fuori – valuta – è come se avesse tutta la sua forza, la sua importanza, la sua energia, mentre invece, dentro i suoi confini, l'Europa mostra tutta la sua debolezza: c'è bisogno di uno scatto di responsabilità per dare risposte ai cittadini. L'Europa siamo noi e quello che riusciamo a farne".     Ma non è finita perchè "Siamo di fronte al rischio – avverte – che la naturalità di essere europei possa venir messa in pericolo. Occorre conservare la naturalità conquistata. È un campanello d'allarme da far suonare oggi: dobbiamo mantenere questa naturalità. Mai come ora l'Europa è stata così necessaria nella vita quotidiana. La libera circolazione di persone e di merci ha un impatto positivo, pensiamo al Brennero. Adesso abbiamo necessità dell'Europa. Le istituzioni sono pronte? Voglio sperare di sì". Il suo mestiere sarà "quello di dirigere il coro: a noi serve cantare la stessa canzone, lavorare con la stessa politica". E ciò amplierà gli strumenti, invece di ridurli.