Perde pezzi la segreteria del Pd di Napoli, guidato da Venanzio Carpentieri: Mario Maffei ha annunciato le proprie dimissioni, con una lettera allo stesso segretario, in polemica con l'accordo "preso in presenza del candidato sindaco – si legge nella lettera – sulle Municipalità di non candidare a presidente delle stesse iscritti al Pd che rivestano ruoli di partito o che sono nell'istituzione di base . Mentre, invece, in questo ruolo la scelta è di candidare solo personalità della società civile e delle professioni".
"Nel ringraziarti per la fiducia accordatami in questi due anni di lavoro nella segreteria metropolitana di Napoli, mi dimetto dalla stessa e ti rimetto la delega di responsabile Trasporti e Grandi Progetti", scrive Maffei. "Tale decisione – spiega – già stava maturando in me da tempo, in quanto molte delle deliberazioni politiche non sono state assunte in seno alla segreteria provinciale ma bensì in altri livelli del partito quindi, l'inutilità di farne parte. Potrei farne decine di esempi ma per brevità cito solo l'ultima di qualche giorno fa", dice parlando dell'incontro sulle municipalità che, sostiene, significa "affermare che i nostri dirigenti sono bravi per organizzare il consenso e la politica sul territorio ma inadeguati a ricoprire ruoli di governo delle Municipalità". "Tutto questo – accusa invece Maffei – stride con la realtà dei territori dove c'è una giusta rivendicazione di autonomia politica dei circoli a decidere il governo del loro territorio. Oggi, però, sostenere che mettendo nei dieci parlamentini solo persone della società civile farebbe guadagnare un 2% in più in ogni Municipalità non solo è sbagliato ma non funzionerebbe come sostiene qualcuno come effetto trascinamento per le comunali. Allora, chi sostiene ciò o è in mala fede o non capisce nulla del sistema elettorale per le amministrative". Se si vuole portare avanti una proposta credibile, continua, bisogna invece "spostare l'attenzione degli elettori sul versante della lista per il consiglio comunale di Napoli e non sulle municipalità. Costruendo una lista forte e rappresentativa mettendo in campo il variegato mondo degli interessi sociali presenti in città, impegnando anche parte dei componenti della segreteria metropolitana nonché, chiedere quando si è in difficoltà ad alcuni parlamentari di Napoli la loro partecipazione in lista".
"Inoltre – dice ancora Maffei – un altro messaggio forte ed inequivocabile ai nostri simpatizzanti ed elettori sarebbe quello di non candidare in lista quei consiglieri comunali uscenti che in questi cinque anni di amministrazione De Magistris, a detta di tutto il corpo del partito, non hanno messo in campo un'opposizione credibile e visibile. Allora, se questo è vero che cos'è questa pantomima sui presidenti delle municipalità? Quindi, se queste cose non si sono discusse per tempo ma invece oggi vengono discusse e decise in sedi improprie e non deputate non rimane altro che dare le dimissioni dalla segreteria".
"Per quel che mi riguarda – continua il dimissionario – continuerò a dare il mio contributo al partito anche al di fuori della segreteria provinciale e lo farò stando sui territori, tra i precari e forse candidandomi nella lista per il consiglio comunale per eliminare le diseguaglianze sociali e territoriali riducendo le distanze tra centro e periferie, avviare una vera rigenerazione urbana, per una mobilità obliqua e sostenibile senza divieti ma con incentivi e disincentivi per dialogare con tutte le categorie della mobilità pubblica e con quelle private come i diversamente abili e i tassisti, per un porto produttivo ed integrato in sinergia con il centro storico, per una nuova politica della casa e dell'Edilizia residenziale pubblica. Ma anche – conclude – per aprire un dialogo programmatico con tutte le forze di sinistra fuori e dentro il consiglio comunale di Napoli. Logicamente,sempre che il mio partito accetti un mio eventuale contributo nella lista del Pd".