Dopo la decisione di puntare su Marchini, il leader di Fi si dice sorpreso dalla reazione di Meloni e Salvini
Appare ormai insanabile la frattura nel centrodestra. Dopo la scelta di Silvio Berlusconi di puntare su Alfio Marchini abbandonando l'ipotesi Guido Bertolaso, il leader di Fi si dice sorpreso dalla reazione di Giorgia Meloni e Matteo Salvini. "Non mi aspettavo tanta durezza – racconta di prima mattina a Radio1 – io non ho mai praticato durezza nei confronti di nessuno, tantomeno degli alleati".
"Ma a quale durezza si riferisce? – ribatte a stretto giro la Meloni – Io mi sono candidata per amore e l'ho fatto in gravidanza. Ho fatto un milione di appelli per l'unità. Prima mi hanno insultato dicendo 'stai a casa con quella panza ma dove vai' e poi favorendo la sinistra. Ci vediamo alle urne e poi riparleremo". Perché "l'operazione di Berlusconi serve a favorire Giachetti". E se lui giura che non c'è alcuna riedizione del patto del Nazareno ("nulla di più lontano dal vero"), lei ribatte: "E' matematica, questi sono i fatti. I numeri dicono che l'unico obiettivo serio di questa operazione è quella non di vincere. Siamo seri, va bene tutto…".
Ma il diretto interessato non ci sta. "Mi sta molto simpatica la Meloni umanamente – dice Marchini -. E siccome è una politica di lungo corso, cerca di descrivere questa operazione come fallimentare. Nella tattica la comprendo ma credo che sia la prima a capire che non è così. Io ho mandato a casa il centrosinistra e sarei amico della sinistra. Mi hanno offerto qualsiasi cosa per fare la stampella a Marino. Io non l'ho fatto, dimostrando che per me Roma viene prima di qualsiasi cosa". E se la Meloni snocciola sondaggi secondo i quali "la partita è a tre, Raggi-Giachetti-Meloni", lui ribatte: "Lo sport mi ha insegnato che chi vince negli spogliatoi spesso non è quello che vince la gara. Aspettiamo e vedremo".
Lo scontro insomma è aperto. E così Salvini si incarica dell'affondo: "Dopo quello che è successo a Roma, cambia tutto. Nulla è più scontato alle politiche", dice. "Il fatto che il più entusiasta di questo cambio sia Gianfranco Fini – sottolinea – la dice lunga su come Berlusconi abbia perso la bussola". Per Salvini è finita un'era, Berlusconi non è più il leader che unisce tutti.
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