Casson intervistato da a LaPresse: "Dal magistrato parole ruvide, è un errore generalizzare"
I politici "non hanno smesso di rubare", semmai "hanno smesso di vergognarsi". Parola di Piercamillo Davigo, oggi presidente dell'Associazione nazionale magistrati. Ed un tempo – 24 anni or sono – componente del pool di 'Mani Pulite'. Dopo quasi un quarto di secolo, insomma, secondo l'ex pm la musica non è cambiata. Anzi. La sola differenza, punta il dito Davigo, è che oggi chi siede in Parlamento o nei Consigli regionali rivendica "con sfrontatezza" quel che prima faceva "di nascosto".
"È peggio di allora – accusa -, è come in quella barzelletta inventata sotto il fascismo: Il prefetto arriva in un paese e lo trova infestato di mosche e zanzare, e si lamenta con il podestà: 'Qui non si fa la battaglia contro le mosche?'.'L'abbiamo fatta – risponde il podestà -. Solo che hanno vinto le mosche'. Ecco, in Italia hanno vinto le mosche. I corrotti". A passare per mosche, o corrotti che di si voglia, però, i politici non ci stanno. Il presidente dell'Anm, attacca David Ermini, responsabile Giustizia della segreteria del Pd, "cerca la rissa ma non la troverà: i giudici parlino con sentenze, noi rispettiamo il loro lavoro". "Si è costruito un ring dove tira cazzotti da solo. Perché, a chi giova?", gli fa eco Walter Verini, capogruppo Pd della commissione Giustizia di Montecitorio.
"L'impressione fortissima – aggiunge – è che sia rimasto agli anni in cui le maggioranze politiche facevano leggi ad personam e davvero non volevano l'indipendenza della magistratura. Oggi – è la sottolineatura – non è più così e non esiste più un nemico da colpire". Fuori dal coro il leader della Lega Matteo Salvini che, pur non apprezzando le generalizzazioni ("io non ho mai rubato una lira") dice di stimare il presidente Anm e lo invita a "un incontro" per delineare "possibili battaglie comuni". Colgono l'occasione per attaccare il Pd, invece, M5S e Sinistra Italiana. "Il Pd è insorto. Avranno mica la coda di paglia? #MafiaCapitale #trivellopoli #expoemose", scrive su Twitter Alessandro Di Battista. A cercare di placare gli animi il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini. "Le dichiarazioni del presidente Davigo rischiano di alimentare un conflitto di cui la magistratura e il Paese non hanno alcun bisogno – sentenzia – tanto più nella difficile fase che viviamo, nella quale si sta tentando di ottenere, con il dialogo ed il confronto a volte anche critico, riforme, personale e mezzi per vincere la battaglia di una giustizia efficiente e rigorosa, a partire dalla lotta alla corruzione e al malaffare".
LA PRECISAZIONE. "Mi spiace che alle mie dichiarazioni sia stato attribuito un significato diverso da quello che hanno". Così in una nota il presidente dell'Anm Piercamillo Davigo. "Non ho mai inteso riferirmi ai politici in generale, ma ai fatti di cui mi sono occupato ed a quelli che successivamente ho appreso essere stati commessi – scrive Davigo – Non ho mai pensato che tutti i politici rubino, anche perché ho più volte precisato che se così fosse non avrebbe senso fare processi che servono proprio a distinguere".
Sul tema è intervenuto anche l'ex magistrato "prestato alla politica" Felice Casson, tra i 'duri' minoranza Pd in Senato, che non ha dubbi: Piercamillo Davigo ha commesso "una ruvidezza". Sostenere che tutti i politici rubano è come dire che tutti i magistrati sbagliano, questo il ragionamento del senatore che replica al presidente dell'Anm, sostenendo che alimentare lo scontro magistratura-politica "è sbagliato".
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata