Missioni diplomatiche, commerciali, inaugurazioni, visite ad aziende e a laboratori innovativi
Ha macinato 50mila chilometri solo nell'ultimo mese. Missioni diplomatiche, commerciali, inaugurazioni, visite ad aziende e a laboratori innovativi. Il premier Matteo Renzi non si ferma mai e, tra riforme, direzioni del Pd e Consigli dei ministri trova il tempo per una proiezione in Italia e all'estero continua.
Il 21 marzo, esattamente un mese fa, era a Ventotene. Il 25 era a Lampedusa, poi la missione negli Usa: Reno (Nevada), Chicago, Boston, New York. Il 6 aprile e di nuovo il 9 è stato a Napoli. L'11 a Verona al Vinitaly. Il 13 a Teheran. Rientrando, è atterrato direttamente a Milano per il Salone del mobile, prima del rientro a Roma. Ieri è volato a Città del Messico, oggi è a New York. A fare i conti su Google Maps il totale è di 49.821 chilometri.
Al ritorno dall'Iran, rientrando in serata a palazzo Chigi, Renzi si è anche sottoposto a un 'Matteo risponde', dando soddisfazione agli utenti di internet che per un'ora gli hanno posto decine di domande via Twitter. Alcune anche molto specifiche, come i collegamenti per Matera capitale europea della cultura 2019, riuscendo con prontezza a dire a che punto sono i lavori per il raddoppio ferroviario con Bari e il raccordo dell'A14 con la statale Basentana.
Durante la maratona del 13 aprile, Renzi ha trovato anche il tempo di lanciare una stoccata alla magistratura nel pieno delle polemiche sull'inchiesta di Potenza: "Il bonus mobili – ha detto parlando al salone di Milano – è stato confermato e allargato a 16mila euro. Quando si è arrivati alla legge ho ricevuto un sms sconvolto di Snaidero. Questo è l'iter normale, le leggi si fanno anche così. Così lo diciamo". Un messaggio rivolto tutto ai pm che contestano i contatti del Governo con le aziende petrolifere interessate dai provvedimenti di legge approvati.
La nuova politica si gioca insomma tutta di prima. Come il calcio, ha preso accelerazione. Si corre di più, si fanno più chilometri battendo tutto il campo, in costante pressing. Azioni rapide, incalzanti, poca difesa e molto contropiede. Strategia che Renzi adotta anche a Bruxelles, lanciando spesso messaggi sopra le righe, dettando l'agenda e costringendo gli altri leader sul suo terreno. Si apre così un varco e trascina la squadra di governo: esteri, interni, economia. E' un centravanti di sfondamento che fa anche l'allenatore. La cosa ha un illustre precedente: Vialli nel 1998 era il bomber ma anche l'allenatore del Chelsea. E portò il club a vincere la Coppa delle Coppe.
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