Lettera a Renzi: "Certa della mia buona fede, lascio per questione di opportunità". Il premier: "Rispetto tua scelta sofferta"

"Caro Matteo sono assolutamente certa della mia buona fede e della correttezza del mio operato. Credo tuttavia necessario, per una questione di opportunità politica, rassegnare le mie dimissioni da incarico di ministro. Sono stati due anni di splendido lavoro insieme. Continuerò come cittadina e come imprenditrice a lavorare per il bene del nostro meraviglioso Paese". Con queste parole, pubblicate sul sito del Mise, la ministra dello Sviluppo economico Federica Guidi scrive al premier dopo la bufera scoppiata dopo la diffusione notizia che il compagno della ministra, l'imprenditore Gianluca Gemelli, è indagato in uno dei due filoni dell'inchiesta della procura di Potenza che riguarda il centro oli della Total in contrada Tempa Rossa a Corleto Perticara. Immediate le reazioni delle opposizioni, da cui si è levata la richiesta di dimissioni della ministra, e a stretto giro la notizia è comparsa sul sito del ministero dello Sviluppo economico.

 

Dopo poco più di due ore arriva dagli Usa, dove si trova in visita istituzionale, la risposta di Renzi: ""Cara Federica, ho molto apprezzato il tuo lavoro di questi anni. Serio, deciso, competente. Rispetto la tua scelta personale, sofferta, dettata da ragioni di opportunità che condivido: procederò nei prossimi giorni a proporre il tuo successore al capo dello Stato. Nel frattempo ti invio un grande abbraccio. Continueremo a lavorare insieme perché l'Italia sia sempre più forte e solida. A presto, Matteo". 

Nelle carte dell'indagine che coinvolgono Gemelli ci sono alcune intercettazioni di sue telefonate con la ministra Guidi. "Dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato se è d'accordo anche Maria Elena, quell'emendamento che mi hanno fatto uscire quella notte. Alle quattro di notte. Rimetterlo dentro alla legge con l'emendamento alla legge di stabilità e a questo punto se riusciamo a sbloccare anche Tempa Rossa dall'altra parte si muove tutto", dice Guidi al telefono al fidanzato a proposito dell'emendamento alla legge Sblocca Italia, parlando dei lavori per il centro Oli Total. A Gemelli, che gli chiede se effettivamente l'emendamento riguardi la Total, Guidi risponde: "Certo, te l'ho detto per quello".

L'imprenditore, spiega la polizia, avrebbe goduto di una posizione di riguardo e di benevolenza nell'ambito dei rapporti commerciali allacciati con la società Total, ottenendo per esempio un immediato sblocco dell'aggiudicazione di un sub-appalto con la società Tecnimont (entrambe le società erano interessate nella realizzazione del progetto 'Tempa Rossa') – frutto della estrema disponibilità, chiaramente motivata da interessi di natura imprenditoriale, che lo stesso avrebbe manifestato verso la Total. Per questo Gemelli avrebbe sfruttato la propria posizione di vicinanza alla ministra dello Sviluppo Economico nelle vicende ed i passaggi che riguardavano l'approvazione di un emendamento alla legge di stabilità 2015, che avrebbe 'sbloccato' anche il progetto Tempa Rossa – ovvero la possibilità di allacciamento alla rete Snam Rete e Gas e con l'oleodotto della raffineria di Taranto. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata