Il premier al vertice dei socialdemocratici a Parigi: "Diamo idea che non governiamo processi"

"Oggi a Parigi facciamo un passo avanti per dare unità e visione e strategia Pse-Democratici in Europa. Con l'Italia che su questi temi (lavoro, in particolare) detta l'agenda. Questo riguarda anche il lavoro delle istituzioni europee: non è possibile fare un Consiglio europeo ogni 15 giorni". Questo uno dei passaggi più significativi dell'intervento del premier Matteo Renzi al vertice dei socialdemocratici all'Eliseo. In discussione al vertice i temi caldi dell'agenda dell'Unione: la necessità di rilanciare crescita e occupazione evitando politiche di austerity, la crisi migratoria e gli accordi con la Turchia da discutere al Consiglio europeo della prossima settimana, le sfide che arrivano dai leader della destra, Matteo Salvini e Marine LePen in primis.

"Diamo l'idea – ha detto il premier, secondo quanto riportano fonti socialiste – che non governiamo processi epocali come quelli migratori".

In merito alla necessità di tornare a parlare di politiche per la crescita, Renzi si è detto ottimista: "Oggi i socialisti dei democratici di tutta europa hanno dato un segnale, sono ottimista e contento". 

"Crescita, crescita, crescita. Non può essere che questo – ha sottolineato infatti Renzi – il mantra dei paesi riuniti oggi a Parigi. Dobbiamo dare una mano all'Europa  anche come politica, è tempo di una iniziativa dei socialisti e dei democratici europei, sollecitando investimenti e flessibilità. L'austerity in Europa non funziona, o come minimo ha portato sfortuna, basta guardare la lunga fila di governi rigoristi che sono caduti come in un domino: Grecia, Portogallo, Spagna, adesso Irlanda. C'é un tema ingovernabilità su questa linea, a fronte di un populismo montante. C'è bisogno di politica e noi dobbiamo prenderla come una sfida in positivo".

Il prossimo appuntamento dei leader socialdemocratici europei sarà a Roma "dopo il referendum inglese", ha inoltre annunciato il premier, spiegando che occorre "lavorare per creare proposte perché l'Europa si occupi un po' più di giovani e lavoro e un po' meno delle cose di cui l'abbiamo vista occuparsi in quest'ultimo periodo".

HOLLANDE: SERVE DIFESA COMUNE FRONTIERE ESTERNE. "Ci vuole una comune difesa delle frontiere esterne dell'Ue", ha detto oggi il presidente francese François Hollande durante una conferenza stampa all'Eliseo. 

"Un bilancio e un governo dell'eurozona sono idee che obbligatoriamente troveranno posto nelle prossime discussioni che faremo", ha affermato inoltre Hollande. "Ci sarano sicuramente – ha aggiunto – delle iniziative da assumere dopo il referendum britannico, qualunque sia la decisione, anche se ci auguriamo che il Regno Unito resti nell'Ue. Ci saranno decisioni da prendere nell'eurozona e anche nell'Europa a 28 per modificare alcune procedure e per andare molto più lontano e per avere anche nell'eurozona più integrazione".

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