Agricoltura, Martina: Ue non può penalizzare i nostri produttori

Intervista al ministro che conferma contrarietà a qualsiasi aumento permanente di importazioni a dazio zero di olio dalla Tunisia

La bufera che si è abbattuta sull'agricoltura italiana dopo le decisioni di Bruxelles sull'olio e sui pomodori rischia non solo di aprire un nuovo fronte polemico con le istituzioni europee ma anche di ingliggere un colpo durissimo alle nostre produzioni. LaPresse ne ha parlato con il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina.

Il rilancio dell'agricoltura non passa anche attraverso una politica europea che tenga conto della globalizzazione ma che non può sacrificare ad essa la qualità?
La qualità è il tratto distintivo della produzione agricola italiana, ma da sola non basta per affrontare il mercato. Da due anni lavoriamo per semplificare la vita alle aziende e renderle più competitive. Con la legge di Stabilità 2016 tagliamo del 25% la pressione tributaria, cancellando Imu sui terreni e Irap per le imprese agricole. Per tutelare meglio il reddito degli agricoltori stiamo lavorando sull'organizzazione e sull'aggregazione. Abbiamo aziende molto piccole e per questo è necessario che si uniscano in soggetti più forti come le organizzazioni dei produttori. Questa è una delle sfide principali che abbiamo davanti.

Dopo la decisione dell'Europa,come pensa il governo di tutelare i produttori italiani?
Confermo la nostra contrarietà a qualsiasi aumento permanente di importazioni a dazio zero di olio dalla Tunisia. Anche lunedì al Consiglio dei Ministri dell'agricoltura ribadirò alla Commissione Ue che non intendiamo fare passi indietro nella gestione tecnica di questo delicato dossier. I nostri produttori non devono essere penalizzati. Bruxelles deve battere un colpo urgente su come intende aiutare i produttori dei settori in crisi. In particolare su arance, pomodori e latte non c'è un minuto da perdere. L'Italia ha fatto delle proposte, a partire dal raddoppio degli aiuti "de minimis" agli agricoltori, portandoli da 15 a 30 mila euro per 3 anni nei settori in difficoltà.

Ieri lei parlava di condizioni "chiare" e di "quote mensili dei contigenti" da parte del suo Ministero nei confronti della commissione europea. Quali sono?

Vogliamo sia chiaro e definitivo che l'intervento vale solo per due anni, che la quota aggiuntiva scatti solo all'esaurimento delle 56.700 tonnellate a dazio zero che già la Tunisia può esportare in Europa e che il flusso sia gestito per quota mensile. Questa decisione in particolare ha l'effetto di mitigare l'impatto del nuovo contingente. In ogni caso rafforzeremo i controlli dei nostri organismi di controllo nei porti per garantire la tracciabilità dell'olio che arriva dall'estero. Abbiamo un sistema di controlli tra i più forti in Europa e continueremo a rafforzare il lavoro contro le frodi a tutela dell'olio italiano.