Dopo la votazione al Senato sul ddl Cirinà all'interno dei dem ancora pesanti strascichi
Ancora strascichi sulle unioni civili. Tre i fronti aperti: uno interno al Pd, l'altro nella maggioranza di governo e, il terzo, nel merito dei diritti civili. Il tema delle adozioni, che a detta dei vertici Dem saranno discusse nel partito questa settimana alla Camera, riapre le divisioni fra Pd e Ap e quelle mai sopite con l'opposizione. Mentre fanno discutere nel Partito democratico i voti "aggiuntivi" del gruppo Ala di Denis Verdini arrivati al governo per il voto di fiducia in Senato.
E' la ministra per le Riforme Maria Elena Boschi – firmataria della nuova legge sulle unioni civili insieme al ministro della Giustizia Andrea Orlando – a bacchettare per prima la minoranza Dem. In un'intervista risponde così alla richiesta di Roberto Speranza di anticipare il congresso del partito: "Il congresso è previsto nel 2017 e si farà nel 2017". "Sarà la gente – ha aggiunto con una stoccata alla minoranza – a scegliere tra chi è più bravo a lamentarsi e chi, come Renzi, sta dimostrando con i fatti la ripartenza". Capitolo chiuso per il ministro anche sul rapporto con i verdiniani. "In Parlamento servono voti e numeri", spiega. Ma sulla questione il ministro si era già espresso in modo chiaro sabato, alla scuola di formazione Dem. "L'Italicum – ha precisato di fronte alle nuove leve del Pd – non permetterà strane coalizioni né strani accordi, come avvenuto in passato. Trovo perciò singolare – e lo dico con tutta l'amicizia e l'affetto nei suoi confronti – che chi come Roberto Speranza questa legge non l'ha votata ci venga a dire che che non vanno bene le coalizioni e le maggioranze spurie". Nello squarcio aperto nel Pd si infila il leghista Roberto Calderoli. Secondo il senatore del Carroccio, l'intenzione di Renzi è quella di creare un "partito fritto misto", capace di prendere il premio alla lista previsto dall'Italicum. Per il padre della trattativa fallita sulle unioni civili con il capogruppo dei senatori Dem Luigi Zanda, è chiaro che Renzi puntava fin da subito a un 'Partito della Nazione': "allora si capisce perché nell'Italicum ha parlato di lista e non di coalizione di liste, perché puntava già da allora a fare il suo 'partito fritto misto'". "Non spetta a noi – conclude il leghista Calderoli – chiedere a Renzi le dimissioni da segretario del Pd, certo se poi si dimettesse da segretario del Pd farebbe felici i suoi iscritti".
E sono stati proprio i giovani democratici a ritornare sull'argomento, chiedendo conto del rapporto maggioranza-minoranza all'interno del partito, questa domenica mattina nella seconda giornata di formazione. A loro ha risposto il vicesegretario Debora Serraccchiani. "Grandissimo rispetto per la minoranza – ha detto -, ma grandissimo rispetto anche per la maggioranza. Non possiamo rimettere ogni volta in discussione le decisioni: non è dittatura democratica o centralismo democratico". Il vicesegretario ha ricordato poi come il partito sia un "luogo dove devi prendere decisioni di grande responsabilità" soprattutto "quando il tuo è il partito di governo" e ha richiamato "la necessità di ritrovare il modo di fare sistema". Il messaggio arriva forte e chiaro alla minoranza Pd, cui a offrire una improbabile via di fuga è proprio M5S. Intervistato da Maria Latella a SkyTg24, Alessandro Di Battista annuncia: "Abbiamo depositato mozione di sfiducia in Senato ad Alfano e se quelli della minoranza dem volessero dimostrare di non essere dei quaquaraqua dovrebbero votarla. Altrimenti si meritano di essere asfaltati da Renzi". Di Battista apre anche sulle unioni civili: "Quando la legge arriverà alla Camera vedremo come fare. Noi abbiamo sempre detto che avremmo votato quella legge, anche se questa non è più la legge Cirinnà".
E sul banco della politica si riaffaciano con prepotenza le adozioni proprio nel giorno in cui si diffonde la notizia che il presidente di Sel Nichi Vendola è diventato papà negli Usa con il compagno canadese Eddy Testa: il piccolo Tobia Antonio è nato grazie alla maternità surrogata, vietata in Italia. E' fissata per martedì la riunione del gruppo Pd Camera per elaborare una proposta, come ha annunciato la stessa Boschi parlando di una legge per tutti: single, gay ed eterosessuali. "Si inizia la prossima settimana con il disegno di legge sulle adozioni", annuncia Serracchiani e specifica che si tratta di "adozioni per tutti" perché, "se è vero che c'è un tema rispetto alle adozioni gay", è altrettanto vero che c'è "un tema drammatico rappresentato dal fatto che noi cittadini italiani non riusciamo ad adottare un bambino" a causa dei meandri della burocrazia che non mettono al centro il bambino.
La certezza del Pd in materia spaventa gli alleati, le cui reazioni non si sono fatte attendere. Maurizio Lupi, presidente dei deputati di Area popolare ed ex ministro, chiede che il Pd "non scherzi con il fuoco" ed eviti la "figuraccia fatta con il supercanguro" in quanto sulle adozioni "il Parlamento è stato chiaro". Duro anche il vicepresidente dei deputati Udc Rocco Buttiglione, secondo cui il rilancio della stepchild adoption significa" giocare in modo irresponsabile con la vita del Governo". Di "un congruo periodo di tempo per la riflessione" parla il deputato di Ncd (Ap) Farbizio Cicchitto che paventa altrimenti "un altro trauma per il sistema politico e parlamentare". "E' auspicabile – dice Cicchitto – evitare di riproporre subito il tema delle adozioni con la presentazione frettolosa di un testo di disegno di legge che riproponga anche il tema della stepchild adoption". Mentre il senatore Maurizio Sacconi – che non ha votato la fiducia al governo sulle unioni civili in dissenso dal gruppo Ap – parla di "visione declinista" del Pd che "ripropone le adozioni omosessuali e con esse tutto il catalogo della rivoluzione antropologica, eutanasia inclusa". Alzano le barricate anche in Forza Italia con Daniela Santanchè che chiede a Renzi di risparmiare lo "stillicidio" e promette: "Se il trucchetto è quello di riformare l'intero capitolo delle adozioni per infilarci dentro anche quelle per le coppie omosessuali sarà un'altra battaglia nel Paese e in Parlamento". "Pronta" a una legge onnicomprensiva sulle adozioni è Sinistra Italiana che però resta scettica. Il capogruppo alla Camera Arturo Scotto si dice "portato a pensare che chi come la Ministra Boschi caldeggia questa opzione alla fine sceglierà la stabilità di un governo sempre più condizionato dalla destra al posto dei diritti delle persone", in ogni caso, si augura "di essere smentito".
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