"Celebriamo qui due anni di governo perché guardiamo a futuro" ha detto il premier
Uno stanziamento straordinario da 60 milioni per i laboratori del Gran Sasso e fondi crescenti per l'Istituto nazionale di fisica nucleare. E' l'annuncio che il premier Matteo Renzi oggi ha portato nel cuore della montagna abruzzese, festeggiando i due anni di Governo con una visita a una delle maggiori eccellenze della ricerca italiana. "Abbiamo selto di essere qui per i primi due anni del Governo – ha spiegato Renzi – per dare un messaggio: le riforme fatte riguardano il futuro ma sono questioni aperte da tempo, in qualche caso da 70 anni. La scommessa è immaginare dove sarà il futuro dell'Italia. E questo è uno dei posti in cui si tocca il futuro del Paese".
Da qui l'annuncio: "Siamo qui per annunciare un progetto straordinario da 60 milioni che l'Infn metterà in atto a partire dai prossimi mesi. Sono 60 milioni necessari perché si possa investire nella manutenzione". E ancora: "L'Infn ha perso molti fondi, negli ultimi anni ha perduto almeno il 15%, l'anno scorso ha ricevuto 230 milioni. Quest'anno ne avrà 245 e vogliamo piano piano restituire quello che è andato perso".
I soldi, spiega il presidente dell'Infn, Fernando Ferroni, serviranno per guadagnare mille metri di profondità: finanzieranno infatti una schermatura – in particolare di una delle tre sale principali – che permetterà di compiere esperimenti che sarebbero possbili soltanto molto più in basso. In questo modo l'Italia sarà in grado di competere con la Cina. Là è in fase di sviluppo infatti il laboratorio Jin-Ping, a 2.400 metri di profondità, mille metri più in basso di quello del Gran Sasso.
E l'esperimento che si farà nella nuova sala schermata si chiama Xenon1T, che sta per 'Xenon una tonnellata', che, spiega Ferroni, "stiamo costruendo anche con un coinvolgimento pesante delle industrie abruzzesi e con il coinvolgimento di un progetto industriale in Sardegna. E poi avremo un esperimento che sarà ancora più grande. Si chiama Darkside 20 tonnellate, e sarà la punta estrema della ricerca sulla materia oscura". Obiettivo: "Capire finalmente cos'è questo 80% di materia dell'universo che noi non abbiamo la più pallida idea di cosa sia".
Il nome Xenon1T in realtà è fuorviante perché le tonnellate di xenon, un gas inerte, sono tre (si parte sempre con meno e poi il progetto cresce, man mano i risultati appaiono promettenti). E da soli costano 3 milioni di dollari. L'intero progetto Xenon è costato circa 18 milioni di dollari, per la metà finanziati da enti di ricerca americani. Ancora più imponente è Darkside. In sostanza qui si dà la caccia ai fantasmi. La materia oscura è in mezzo a noi, ma non sappiamo come sia fatta. Perciò si cerca una traccia della sua presenza. E il modo a cui hanno pensato i ricercatori è quello di utilizzare gas liquidi inerti, l'argon e lo xenon, che – hanno calcolato – dovrebbero interagire con la materia oscura dando vita a piccole cariche elettriche e a impulsi di luce. "Il principio – spiega Lucia Canonica, una ricercatrice che da sette anni lavora al Gran Sasso – è questo: abbiamo degli atomi di argon, aspettiamo che particelle di materia oscura interagiscano e poi misuriamo di quanto si spostano".
L'obiettivo dei nuovi finanziamenti è chiaro: "Mi rivolgo ai ricercatori – ha scandito Renzi -. Se volete andare all'estero perché ritenete che sia meglio per la vostra carriera scientifica fatelo. Noi non vogliamo che restiate per affetto, o perché qui fanno le pappardelle più buone. Vogliamo fare dell'Italia un centro che sia in grado di attrarre". Sono un migliaio i ricercatori che lavorano al Gran Sasso, la metà dei quali stranieri. Il che ne fa già "una storia che dimostra che l'italia non è un Paese dal quale i cervelli fuggono solamente", sottolinea Ferroni.
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