"La polemica sulle pensioni di reversibilità è totalmente infondata. Evidentemente c'è chi cerca facile visibilità e si diletta ad inventare un problema che non c'è per poi poter dire di averlo risolto".Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti prova a smorzare la bufera di polemiche che si è scatenata sulla proposta di intervenire sugli assegni previdenziali a favore dei superstiti. L'ipotesi è contenuta nel piano anti-povertà del Governo, attualmente all'esame del Parlamento, dove si prevede tra le altre misure anche una revisione del meccanismo della reversibilità, nell'ambito di un riordino generale di tutte le prestazioni previdenziali ed assistenziali.
Poletti assicura che non ci saranno particolari ricadute sugli attuali beneficiari degli assegni. E precisa: "La proposta di legge delega del Governo lascia esplicitamente intatti tutti i trattamenti in essere. Per il futuro non è allo studio nessun intervento sulle pensioni di reversibilità: tutto quello che la delega si propone è il superamento di sovrapposizioni e situazioni anomale". Poletti ci tiene poi a ribadire gli obiettivi in tema di lotta alla povertà: "Ribadisco che il Governo vuole dare e non togliere e per questo, per contrastare la povertà, nella legge di stabilità è previsto lo stanziamento di 600 milioni per il 2016 e di un miliardo strutturale a partire dal 2017".
Ma la presa di posizione di Poletti non rassicura i sindacati. "Sulle pensioni il governo tira il sasso e poi nasconde la mano", affermano i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Vera Lamonica, Maurizio Petriccioli e Domenico Proietti,che avvertono: "Contrasteremo in tutti i modi possibili ogni tentativo di fare ancora cassa sulle pensioni". Per i sindacalisti infatti "nella proposta di legge delega sulla povertà è scritto che si intende operare una razionalizzazione delle prestazioni assistenziali introducendo principi di selettività tramite l'applicazione dell'Isee. L'obiettivo dichiarato è il reperimento di risorse ma ancora una volta si scopre un cinismo di fondo: se si deve dare qualcosa ai poveri bisogna toglierla a chi è appena meno povero. Logica questa che invece non si vede quando si opera sulle imprese o si tagliano le tasse anche a chi potrebbe e dovrebbe pagarle".
La bufera si scatena anche sul piano politico, con le opposizioni che non risparmiano accuse e critiche. E anche Maurizio Sacconi, presidente della commissione Lavoro del Senato di Ncd, esprime perplessità. "Sarebbe paradossale restringere i criteri di erogazione delle pensioni di reversibiltà in un momento in cui la legge sulle unioni civili ne amplia la platea dei possibili beneficiari". Analoghe critiche da Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia che attacca: "E' incredibile che il Governo voglia tagliare le pensioni di reversibilità a vedove e vedovi e nello stesso tempo le conceda alle coppie gay". Un duro attacco arriva anche da Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia. "Invece di tagliare sprechi e privilegi a partire dalle pensioni d'oro, Renzi e la sinistra preferiscono prendersela con la povera gente: un vero schifo".