Il fondatore del M5S ribalta così la strategia dei suoi in Parlamento e sul web esplode la polemica
Beppe Grillo spariglia e annuncia sul blog libertà di coscienza per i suoi in Senato sul voto sulle unioni civili. La decisione dà adito a una doppia lettura. Da un lato, è più probabile che la legge passi, ma dall'altro aumentano le probabilità che ottenga il via libera anche senza stepchild adoption. Grillo infatti smentisce quella che fino a venerdì è stata la linea dei senatori Cinquestelle, vale a dire o il disegno Cirinnà passa tutto intero (adozioni incluse) o il voto dei Cinquestelle non c'è.
Il fondatore e garante del Movimento ribalta così la strategia dei suoi in Parlamento e che sembrava funzionare. Non era un segreto a Palazzo Madama che la linea dura del M5S era più una minaccia per ottenere il massimo possibile in termine di diritti che una reale prospettiva: al momento del voto i Cinquestelle erano decisi a dire comunque sì. Il passo indietro di Grillo apre la strada a un via libera a una legge monca. Molti senatori Cinquestelle infatti la voterebbero pur di far passare quello che dalla sinistra – Pd e Sel in testa – è stato definito il minimo indispensabile dei diritti. Ma la mossa di Grillo potrebbe anche avere come scopo tenere ancora più sulla corda il Pd. Non sembra infatti vi siano spaccature nel fronte parlamentare dove la maggioranza dei senatori sembra favorevole al disegno di legge, incluso il discusso articolo 5 sull'adozione del figliastro nelle coppie omosessuali.
CENTRODESTRA ESULTA. La reazione del ministro Angelino Alfano, leader di Area Popolare (Ncd-Udc) tradisce tutta la differenza che lo separa dall'alleato di governo di centrosinistra. Su Twitter quasi esulta: "Su Cirinnà Grillo non assicura più i voti M5S. Si riapre la partita. Potrebbe saltare l'intera legge. Bene, scenario molto interessante". Un commento che non ci si sarebbe aspettati da chi non è andato in piazza per il Family Day solo per rispetto del suo ruolo super partes da ministro – di tutti – Il centrodestra fa festa a Grillo. il vicepresidente vicario dei deputati dell'Udc Rocco Buttiglione arriva a un "Grazie, Grillo" e se la spiega così: "Grillo può essere accusato di molte cose ma certo non di non fiutare in anticipo gli umori e la pancia del paese". Il fronte Pd invece stempera i toni e nella scelta di Grillo ci vede altro. La vicesegretaria del partito Debora Serracchiani la butta sul piano dell'avanzamento di civiltà e dice: "Vedremo quale sarà il contributo dei grillini dopo l'editto del capo". Il capogruppo dei senatori Dem, Luigi Zanda, si sbilancia e parla di scelta "giusta", riferendosi a Grillo. Quindi ribadisce che "una discussione seria sul merito della legge senza ostruzionismi e caterve di voti segreti strumentali può aiutare a trovare un'ampia convergenza".
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