Italia-Iran, accordi per 15 miliardi. Rohani: E’ solo l’inizio

Sul fronte politico Renzi ha voluto lanciare un messaggio rassicurante ad Arabia saudita e Israele

Accordi commerciali e di cooperazione bilaterali per almeno 15 miliardi. E' il risultato della visita del presidente iraniano Hassan Rohani in Italia. L'intesa più corposa riguarda la Danieli, impresa siderurgica che ha siglato un accordo da 5,7 miliardi di dollari: darà vita a una joint venture da 2 miliardi che si chiamerà Persian Metallics, mentre ha firmato direttamente contratti con diverse società iraniane per un totale di 3,7 miliardi.
Condotte d'Acqua ha siglato invece contratti per 4 miliardi di euro per "progetti infrastrutturali, ferroviari e autostradali".

LE SOCIETA'. Ma sono tante le società italiane coinvolte: una commessa è arrivata per Fincantieri, un'intesa è stata siglata tra Saipem e la National Iranian Gas Company e una tra la stessa impresa e la Persian Oil and Gas Company. E ancora, un accordo tra Ansaldo Energia e l'Organizzazione iraniana per lo sviluppo e l'innovazione industriale Idro. Infine un accordo tra Sace e la banca centrale iraniana per il recupero di un credito da 564 milioni di euro.

E poi tante intese istituzionali: un memorandum di intesa per la cooperazione tra il ministero dello Sviluppo economico italiano e quello del commercio e delle miniere iraniano; uno tra i ministeri della Salute dei due Paesi su farmaci e apparecchiature mediche; un altro su salute e formazione sanitaria; uno sulle infrastrutture; uno su cooperazione ferroviaria e alta velocità; uno su agricoltura. E poi un accordo su sicurezza e attività antincendio dei porti tra l'Iran e il Friuli Venezia Giulia, nonché una intesa per il gemellaggio tra Trieste e un porto iraniano.

'INVESTIRE DI PIU''. "C'è bisogno di investire di più a livello economico in Iran – ha detto il premier Matteo Renzi nel corso di una conferenza stampa congiunta con Rohani dopo un colloquio bilaterale durato oltre mezz'ora -. Questo è solo l'inizio di un cammino, ci sono settori in cui possiamo e vogliamo lavorare di più. Non penso solo all'energia, che ci richiama alla stagione di Enrico Mattei, ma anche a innovazione e investimenti infrastrutturali, al settore ferroviario, alla sanità, al farmaceutico". Dopo la conferenza stampa si è tenuta una cena in Campidoglio, alla quale hanno preso parte anche l'ad di Eni Claudio Descalzi e quello di Fca Sergio Marchionne.

'UN HUB PER L'ITALIA IN MEDIORIENTE'. "L'Iran – ha ribattuto Rohani – può diventare un hub per il lavoro dell'Italia con il resto della regione che ci circonda. Dobbiamo creare le condizioni per attrarre investimenti europei in Iran. Parte del mercato iraniano si offre agli investitori europei, con l'obiettivo di accedere insieme al grande mercato che ci circonda". "Ci impegnamo come governo – ha aggiunto – a facilitare le iniziative dei privati. L'Iran è un paese molto avanzato nel settore delle nuove tecnologie, possiamo lavorare insieme in questo settore e in molti altri". E ancora: "Abbiamo firmato ottimi contatti tra i vari settori dei due Paesi. Questi numerosi accordi sono solo l'inizio".

LA RASSICURAZIONE A SAUDITI E ISRAELIANI. Sul fronte politico, Renzi, consapevole dei delicati equilibri che il ritorno sulla scena di Teheran comporta, ha voluto lanciare un messaggio rassicurante ad Arabia saudita e Israele: "Ho avuto modo di dirlo ai nostri amici sauditi e ai nostri amici israeliani, sono certo che l'amico Rohani potrà giocare un ruolo fondamentale per ritrovare la pace nell'intera area" perché "il coinvolgimento di tutti gli attori regionali può portare a una soluzione pacifica e a una transizione verso la democrazia della Siria, tutti insieme contrastando il terrorismo di Daesh". "L'accordo – ha aggiunto – sul nucleare segna un passo straordinario che ci auguriamo possa essere il primo passo per la pace nella regione". "Se abbiamo raggiunto un accordo sul nucleare – ha sottolineato – possiamo raggiungere un accordo sulla Siria".

'UN MIRACOLO'. Toni altrettanto entusiastici quelli di Rohani, secondo il quale l'intesa sul" nucleare rappresenta un "miracolo" che andrebbe preso a modello per la pace in Medioriente, Asia e Africa. "Questo viaggio – ha concluso – potrebbe rafforzare sia i rapporti bilaterali tra Italia e Iran ma anche il processo  di pace nella nostra regione e quindi nel mondo".