Roma, 27 dic. (LaPresse) – I terroristi “sappiamo bene che proveranno a colpire ancora“, ma “non trasformerei” l’allarme lanciato dalla polizia austriaca “in nulla di più o di meno rispetto allo scenario in cui siamo da mesi: nulla di più perché non ci sono informazioni precise su luoghi, date, dettagli particolari. Nulla di meno perché in Italia come in Europa tutti abbiamo ben chiaro quello che Daesh e i suoi accoliti hanno compiuto e possono compiere. Lavoriamo per la sicurezza, senza lasciarci fuorviare”. Lo dice il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, in una intervista a ‘Repubblica’.
Il messaggio audio con cui Al-Baghdadi ha annunciato che che i raid aerei della Russia e della coalizione anti Isis guidata dagli Stati Uniti non sono riusciti a indebolire il gruppo dell’Isis “vuole esibire forza – spiega Gentiloni – in un momento che invece è di vera difficoltà militare. Dopo aver perso Sinjar, il gruppo terroristico adesso è accerchiato a Ramadi. Certamente Daesh non va sottovalutato, la sfida sarà lunga, ma l’azione della comunità internazionale è diventata più efficace”.
I 450 soldati italiani che saranno inviati a Mosul, in Iraq, “non andranno a combattere”, precisa Gentiloni, “ma a proteggere il lavoro di ripristino della diga”. Un impegno, dice, molto importante, e una settimana fa al ministro degli Esteri dell’Iraq ho confermato che tutto verrà fatto in coordinamento molto stretto con il governo di Bagdad. Ma poi guidiamo l’addestramento dei “peshmerga” curdi ad Erbil e stiamo addestrando la polizia e le forze di sicurezza che entrano progressivamente nella regione dell’Anbar”.
In Siria, invece, spiega il ministro degli Esteri, “stiamo seguendo due esercizi politici molto delicati che si intrecciano con le operazioni militari. Il primo tende a mettere d’accordo i paesi del Gruppo di Vienna su quali siano i gruppi terroristici. Il secondo, coordinato dall’Onu, deve individuare i gruppi anti-Assad che in gennaio dovranno partecipare al negoziato con esponenti del regime siriano. Se effettivamente riusciremo a far partire il negoziato scatterà anche un cessate-il-fuoco”.
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