Roma, 15 dic. (LaPresse) – – La querelle intorno al decreto banche continua fuori e dentro le aule parlamentari. Nell’agone politico la questione ruota attorno alle dimissioni del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi che ieri ha replicato alle accuse: “Discuteremo in Aula, voteremo, poi vedremo chi ha la maggioranza”, ha risposto ai giornalisti a Montecitorio. A volere la sua testa, in primis, il Movimento 5 Stelle – che oggi ha illustrato le ragioni della sua mozione di sfiducia – cui si sono aggiunte la Lega Nord e Forza Italia.
Oggi sul caso è intervenuto anche il ministro dell’Economia Padoan: “Le istituzioni sono solidali e sono forti. Il governo ha piena fiducia in Consob e Bankitalia”. Così il il ministro a ‘Radio anch’io’ su Radio1. “L’attività di vigilanza e sorveglianza di Consob e Bankitalia – ha aggiunto – non si mette in discussione”. Un riferimento anche alla Boschi: “La ministra Maria Elena Boschi “uscirà alla grande da questa situazione perché non c’è nulla da nascondere” ha puntualizzato Padoan in merito al decreto ‘Salva banche‘. Il governo, ha aggiunto, “sta facendo tutto il possibile per salvare 1 milione di clienti di quattro banche. Miliardi di depositi sono garantiti da questa operazione” e l’esecutivo vuole “rimettere in carreggiata queste banche, salvare 6mila posti di lavoro e consolidare un sistema bancario che resta solido”.
“Se ci sono state responsabilità individuali le verificheremo”, ma non si può “fare lo scaricabarile” e “imbrattare” l’intero sistema” ha aggiunto Padoan. “E’ una questione complessa, ci va un meccanismo di tipo arbitrale”, perciò “è presto per parlare di una soglia” dei rimborsi” ha aggiunto “L’unico numero – ha sottolineato- sul quale ora siamo sicuri sono i 100 milioni di finanziamento che vengono dal sistema bancario per il fondo di solidarietà” destinato ai risparmiatori. Padoan ha spiegato che si vogliono salvaguardare “le persone più deboli”, sia in base “all’oggettiva conoscenza del rischio” a cui andavano incontro, sia sulla base dell’investimento effettuato.
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