Terrorismo, Salvini: Carceri in Italia sono una bomba a orologeria

Milano, 1 dic. (LaPresse) – “Le carceri in Italia sono una bomba a orologeria, alla faccia della prevenzione del terrorismo. Non voglio portare male, ma quando un agente controlla 200 persone, due terzi delle quali straniere, questi sono i dati di oggi a San Vittore, altro che prevenzione anti terrorismo”. Lo ha detto il leader della Lega Nord Matteo Salvini, al termine di un incontro con le rappresentanze sindacali della polizia penitenziaria nella casa circondariale di San Vittore a Milano. “Se ci sono dieci detenuti che si alzano nella maniera sbagliata qui o in qualche altro carcere, finisce male”, ha aggiunto il leader del Carroccio.

“Per evitare che mi dicano ‘Salvini sciacallo, porti rogna, sei un gufo’- ha aggiunto il segretario della Lega Nord -, segnalo che con un agente che controlla fino a 200 detenuti, la stragrande maggioranza dei quali stranieri, può succedere di tutto. Altro che prevenzione dell’Isis”. “Se domani, Dio non voglia, a Milano piuttosto che a Lecce a Brescia o a Pavia qualcuno decide di fare la rivoluzione, noi possiamo arrenderci”, ha aggiunto Salvini, che poi è tornato sugli annosi problemi che affliggono la polizia penitenziaria. “Gli agenti hanno a disposizione auto con oltre 300mila chilometri, si devono comperare le divise, dormono con il bagno in comune sul pianerottolo – ha sottolineato il leader del Carroccio -. Che qualcuno faccia qualcosa prima che succeda qualcosa di grave”.

Per risollevare la situazione “bisogna assumere, ci sono meno di 40mila agenti, sono più i detenuti degli agenti, che bisogna retribuire” adeguatamente. Tra le priorità, per Salvini, anche quella di “cambiare i mezzi e le dotazioni, dare una gerarchia e un’unità di corpo e di comando alla polizia penitenziaria, che dipende direttamente dal ministero della Giustizia, e quindi non ha un capo”.